Ombra: «Non abbiamo bacchette magiche ma raggiungeremo l’obiettivo. La sfida è pensare al futuro dell’aeroporto di Trapani»
Il neo nominato presidente di Airgest, Salvatore Ombra ha incontrato la stampa nella sala Garibaldi dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi
Il neo nominato presidente di Airgest, Salvatore Ombra ha incontrato la stampa nella sala Garibaldi dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi alla presenza del presidente uscente, l’avvocato Paolo Angius, del consigliere di amministrazione Saverio Caruso e del direttore Michele Bufo. «Spero di non tradire le aspettative favorevoli che si sono create dopo il mio ritorno in Airgest – ha affermato il neo presidente Salvatore Ombra – e la fiducia del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Non ho mai smesso, negli ultimi sette anni, di interessarmi dell’aeroporto, di scrivere, di pungolare. Non sono né Aladino, né la fata turchina, non ho lampade né bacchette magiche, l’unica cosa che posso fare è lavorare 20 ore al giorno per risalire la china. Per mia natura, – prosegue – sono un ottimista e mi riconoscono un po’ di fortuna oltre che capacità, e se le condizioni del traffico della stagione invernale 2019 2020 sono ormai definite, con soli cinque voli, contiamo di centrare l’obiettivo di portare nuove rotte per la Summer 2020 2021».
Tra le prossime azioni del nuovo vertice ci sono «trattative con Alitalia e altre compagnie importanti ma guardiamo anche ai più piccoli, alle start up che vogliono volare da noi. Per me – afferma SalvatoreOmbra – Ryanair resta un interlocutore importante». Ci sono dei fattori che possono dare la spinta all’aeroporto Vincenzo Florio, e per il presidente Ombra sono «innanzitutto la recente legge regionale 14/2019 approvata nel collegato alla Legge di Stabilità che, realizzatesi una serie di condizioni a contorno, ci permetterà di utilizzare i fondi stanziati, 9,3 milioni per gli esercizi finanziari 2019 e 2020, erogati dall’assessorato al Turismo, per contrattare e definire direttamente con le compagnie aeree le nuove rotte. Appena si sarà concluso l’iter già avviato con l’avvocato Paolo Angius e che sta seguendo il direttore Michele Bufo, con la società che deve consentirci di accedere al Meo Test, si potrà procedere. Perché, oggi – sottolinea il neo presidente di Airgest – le compagnie si attraggono soltanto coi soldi».
Il presidente di Airgest, SalvatoreOmbra ha parlato anche del futuro dell’aeroporto dopo i due anni che saranno garantiti dall’intervento della Regione, e vede nel territorio la forza per riportare il turismo nel territorio. «Non è una fusione con un altro aeroporto la strada da percorrere, – afferma Ombra – occorre un’unione massiva e granitica di tutti gli attori della Provincia, della politica, alle istituzioni, alla Camera di commercio, per capire come questa struttura deve andare avanti. Non può essere l’aeroporto a garantire lo sviluppo del territorio. È il territorio che si deve unire affinché per finanziare il futuro dello scalo, dando per scontato che riusciremo a portare le compagnie in questi due anni grazie ai finanziamenti della Regione. Ci vogliono soldi. Se Airgest dovesse finire non ci sarà una seconda Airgest, la struttura aeroportuale di questa provincia non potrà più essere sviluppata». di Milvia Averna
Comunicato arrivato in Redazione tramite Paolo Taormina, giornalista