Duomo di Monreale: inaugurazione del nuovo anno scolastico

Nel Duomo di Monreale, presieduta dell’Arcivescovo di Monreale S.E. Mons. Michele Pennisi, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico (sotto il discorso integrale dell’Arcivescovo Pennisi).
Presenti i dirigenti scolastici degli istituti di Monreale, e tra questi la nuova dirigente dello Istituto comprensivo statale “Francesca Morvillo”, professoressa Maria Francesca Giammona, e la dirigente dell’istituto comprensivo “Antonio Veneziano”, professoressa Beatrice Moneti. Duomo gremito di alunni, docenti e genitori. La cerimonia è stata animata da canti e musiche a cura degli stessi alunni. Momento forte i cartelloni, realizzati sempre dai ragazzi sotto la guida attenta dei docenti, che sono stati esposti e  spiegati all’Arcivescovo ed ai presenti.

Abbiamo chiesto all’arcivescovo Pennisi, il significativo di questo evento: ” Oggi si inaugura l’anno scolastico nella festa degli Angeli. Abbiamo fatto questo incontro in Cattedrale in orario non scolastico per consolidare la collaborazione tra scuola famiglia e parrocchia: la Cattedrale è la casa che accoglie tutti i ed aperta al dialogo” .

L’arcivescovo Pennisi evidenzia che ha inviato a tutti gli alunni un decalogo per la scuola con delle raccomandazioni: “ la scuola è un bene di tutti, un luogo di crescita, un laboratorio nel quale si costruisce nel presente il futuro, la scuola è palestra di libertà, è uno spazio di relazioni, è un tempo di ricerca della verità , è il momento dello studio, è una occasione per stringere amicizie significative ed infine è la possibilità di conoscere e coltivare i vostri sogni”. L’incontro si è concluso con la benedizione dell’arcivescovo a tutti i presenti ed ha dato appuntamento per il prossimo sabato 23 novembre , in occasione della giornata diocesana della scuola.

Paolo Taormina

Sotto il discorso integrate di S.E Mons. Pennisi:
Cari studenti,

alle soglie di un nuovo anno scolastico, traendo spunto dal recente discorso di papa Francesco agli studenti del Liceo “Visconti” di Roma, desidero consegnare alla vostra riflessione un “decalogo per la scuola” che metta in evidenza la straordinaria bellezza e fecondità dei giorni e degli anni trascorsi sui banchi di scuola.

La scuola è un bene di tutti
Essa deve restare un luogo nel quale si viene formati all’inclusione, al rispetto delle diversità e alla collaborazione. Il dialogo tra le diverse culture e le diverse persone arricchisce il Paese e ci fa andare avanti nel rispetto reciproco.

La scuola è un luogo di crescita umana e culturale
La vostra comunità scolastica abbia sempre come finalità la formazione integrale dell’uomo mediante un esplicito e condiviso patto educativo che coinvolga concretamente voi, ragazzi, i vostri educatori, i vostri genitori.

La scuola è un laboratorio nel quale si costruisce nel presente il futuro della società
Un ruolo importante nella costruzione del futuro della collettività ha certamente l’esperienza religiosa. In tale esperienza trova spazio tutto ciò che è autenticamente umano. La Chiesa è impegnata a promuovere il valore universale della fraternità che si basa sulla libertà, sulla ricerca onesta della verità, sulla promozione della giustizia e della solidarietà, specialmente nei confronti delle persone più deboli.

La scuola è palestra di libertà.
A scuola voi imparate ogni giorno ad essere liberi dai condizionamenti esterni, ad esercitare con intelligenza un sano spirito critico, a vivere un’esistenza non ripiegata su se stessa, ma spesa per gli altri. Senza libertà non può esserci alcuna azione autenticamente umana.

C’è tanto bisogno di giovani che sappiano agire anteponendo il bene comune agli interessi personali!

A proposito di libertà, permettetemi una accorata esortazione

Il telefonino è un grande aiuto, è un grande progresso; va usato, è bello che tutti sappiano usarlo. Ma quando si diventa schiavi del telefonino, si perde la libertà. Il telefonino è per comunicare. C’è il pericolo che, quando il telefonino diventa una droga della quale non potete fare a meno, la comunicazione si riduca a semplici “contatti”. Ma la vita non è per “contattarsi”, è per comunicare!

La scuola è uno spazio di relazioni
Relazioni con i vostri compagni, nomi e volti che ricorderete per tutta la vita! Relazioni con i professori, con il personale tutto della scuola. Relazioni che, costruite nel rispetto reciproco e saggiamente custodite, vi aiuteranno a formarvi come uomini e donne aperti al confronto e all’ascolto reciproco.

La scuola è un tempo di ricerca della verità
Quando non c’è ricerca onesta della verità ma c’è una verità imposta, che ti toglie la capacità di cercare la verità, non c’è futuro, non c’è rispetto della persona. E non può esserci una vera convivenza pacifica.

La scuola è il momento dello studio
Il tempo dell’impegno e della fatica, del sacrificio, delle tante ore spese sui libri. Ma si tratta di una fatica feconda e gioiosa, non fine a se stessa, ma che spalanca davanti a voi orizzonti di bellezza e di pienezza. Una fatica che è finalizzata alla costruzione di una vita, la vostra, autenticamente umana.

La scuola è un’opportunità per conoscere e custodire la propria interiorità
Senza conoscenza di sé non si va da nessuna parte. Ecco perché la dimensione dell’interiorità rappresenta una finalità fondamentale dell’azione educativa. Uno studio che non conduca lo studente a conoscersi sempre più e meglio resta mera erudizione. Solo quando le conoscenze acquisite conducono alla scoperta di sé lo studio diventa cultura. Per riuscire in questo è necessario ritagliarsi spazi di silenzio liberandosi dalla dipendenza dal chiasso.

La scuola è un’occasione per stringere amicizie significative
Le amicizie nate tra i banchi di scuola spesso sono quelle che durano tutta la vita. Nella vostra vita affettiva è importante un amore autentico. L’amore non è un gioco: l’amore è la cosa più bella che Dio ci ha dato. “Dio è amore”, dice la Bibbia, e Dio ha donato a noi questa capacità di amare. Amate in modo pulito, ma alla grande, con un cuore allargato ogni giorno. La fedeltà insieme al rispetto dell’altro, è una dimensione imprescindibile di ogni vera relazione di amore, poiché non si può giocare con i sentimenti. Ma amare non è solo un’espressione del vincolo affettivo di coppia o di amicizia forte, bella e fraterna. Una forma concreta dell’amore è dato anche dall’impegno solidale verso il prossimo, specie verso gli ultimi.

La scuola è la possibilità di conoscere e coltivare i vostri sogni
Non smettete di sognare in grande e di desiderare un mondo migliore per tutti. Non accontentatevi della mediocrità. Impegnatevi nella costruzione di un mondo più giusto e più bello. Lottate ogni giorno contro ogni forma di violenza. Chi rinuncia ai propri sogni, ha già perso in partenza. Solo chi crede e continua ostinatamente ad impegnarsi per la realizzazione dei propri sogni avrà una vita piena e felice.

Nell’attesa di incontravi il prossimo sabato 23 novembre, in occasione della giornata diocesana della scuola, benedico con affetto ciascuno di voi, i vostri amici, le vostre famiglie.

Monreale, 10 settembre 2019

Il Vostro amico vescovo Mons. Michele Pennisi

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