Mangiare mele anziché banane fa bene al diabete? Sì. Le mele sono consigliate a chi soffre di diabete mentre le banane sono fra la frutta che in genere viene sconsigliata al diabetico. Chi ha il diabete o la glicemia alta dovrebbe fare attenzione a quanta e quale tipologia di frutta mettere in tavola. La frutta, infatti, è ricca di fruttosio, che, essendo un particolare tipo di zucchero, contribuisce a innalzare i livelli glicemici nel sangue. Secondo le ultime indicazioni della Fondazione Umberto Veronesi, chi ha il diabete, o anche solo la glicemia alta, dovrebbe limitare il consumo di alcuni tipi di frutta, come ad esempio banane, fichi, uva, cachi e castagne. L’importante è imparare a calibrare la porzione di frutta e la frequenza di assunzione in funzione dell’andamento della propria glicemia. A meno di particolari indicazioni del proprio diabetologo, chi ha il diabete non dovrebbe eliminare del tutto alcuni tipi di frutta, ma privilegiare un consumo attento delle tipologie più zuccherine. Il diabetico dovrebbe consumarerutta lontano dai pasti per evitare di aumentare il carico glicemico dopo il pasto, soprattutto se in questo sono stati assunti carboidrati.
Quali sono le differenze fra le mele e le banane? Le banane, rispetto alle mele che non ne contengono, possiedono 12.23 grammi di zuccheri ogni etto di frutta. Nel dettaglio si scopre che le banane contengono destrosio, fruttosio e maltosio rispetto alle mele che non ne possiedono. Le mele, invece, contengono molto più saccarosio delle banane. Sempre le banane hanno meno acqua rispetto alle mele: 74.91 grammi contro i 86,9 grammi delle mele. La differenza si fa sentire anche spostando il confronto ai minerali che contengono. Anche se entrambi possiedono 5 mg di calcio, le differenze vengono fuori quando il confronto si sposta a sodio, fosforo, magnesio, zinco, rame, fluoro, manganese e selenio tutti presenti nelle banane e assenti nelle mele. Sul potassio vincono le banane che ne possiedono 358 mg rispetto ai 132 mg delle mele.
Perché le mele sono consigliate per il diabete? Le mele possiedono un indice glicemico basso, 36, e questo è sicuramente dovuto al buon contenuto di fibre. Una singola mela di medie dimensioni apporta circa 95 calorie ma contiene ben 4 grammi di fibre, che corrispondono a 1/6 della dose giornaliera raccomandata. Assumere ogni giorno la giusta quantità di fibre è importante per diverse ragioni: riduzione del tempo di transito intestinale e aumento del volume fecale, aumento della sazietà, riduzione della colesterolemia totale e/o LDL, riduzione della glicemia e/o insulinemia post-prandiali. Le mele aiutano nel controllo della glicemia e prevengono il diabete. Tutto questo grazie alle fibre che contengono ma anche all’azione delle molecole antiossidanti che sembrano in grado di rallentare la digestione degli zuccheri, in modo che vengano assorbiti più lentamente. Le mele, inoltre, aiutano anche nella riduzione dei livelli di colesterolo totale. Sono diversi gli studi che lo dimostrano. Tutto questo per merito della pectina, la fibra solubile di cui sono ricche le mele. La pectina è un carboidrato indigeribile. La pectina delle mele ha proprietà dietetiche, spesso però annullate quando si assume questa sostanza all’interno di marmellate e gelatine con zuccheri aggiunti. Bisogna stare attenti perché al variare della maturazione del frutto da cui è ricavata si potranno avere quantità superiori o inferiori. In altre parole minore è la maturazione e maggiore sarà la presenza di pectina. Questa sostanza aiuta a prevenire le malattie che coinvolgono i vasi sanguigni. È utilizzata in alcuni trattamenti volti a ridurre il rischio il rischio di diabete.