Il latte pastorizzato fa male? Ecco cosa dice la medicina

Il latte pastorizzato fa male? Il latte prodotto a livello industriale, ovvero quello che comunemente troviamo ai supermercati, potrebbe provocare seri problemi alla salute. Sulla pastorizzazione del latte i pareri sono assai discordanti. Da un lato quanti considerano la pastorizzazione un fatto assai importante. E dall’altro lato quanti, invece, non esitano a descriverne i danni gravi per la salute. In questa diatriba non si può certo nascondere come la mucca dovrebbe produrre latte solo dopo aver partorito il vitello perché il latte serve a nutrire il piccolo nel periodo dello svezzamento.

Le esigenze del consumo di massa, però, hanno alterato questo meccanismo. La mucca adesso partorisce una volta l’anno in modo che possa produrre latte per almeno 305 giorni. Per questo le mucche da latte si trovano oggi in azienda in uno stato di gravidanza per quasi tutta la vita. E’ bene sapere, dicono alcuni esperti, che più avanzato è lo stato di gravidanza e maggiori sono le quantità di ormoni presenti nel latte. Nelle aziende che producono latte troviamo oggi mucche che danno più di 10.000 litri di latte all’anno, corrispondente a quasi 27 litri al giorno.

Il latte pastorizzato fa bene? Oggi il latte viene quasi sempre consumato pastorizzato. La mucca viene munta e il latte che produce viene trattato, depurato dei batteri al suo interno ma anche di ottime sostanze contenute in questo liquido. C’è chi pensa che questa sia una cosa assolutamente positiva ma in realtà sembra non essere proprio così. La pastorizzazione non ha soltanto lati positivi.

Il latte viene infatti esposto a temperature piuttosto alte per periodo abbastanza lunghi e questo va a degradare le caratteristiche organolettiche del latte stesso. Molti degli elementi nutritivi del latte vengono compromessi o completamente distrutti, e anche il sapore va a modificarsi in modo sostanziale. Chi assaggia il latte crudo nota l’enorme differenza che esiste tra il gusto naturale del latte e quello che ne risulta in seguito a quelli che sono i processi di pastorizzazione.

Quali rischi si corrono con il latte pastorizzato? Ecco la risposta del sito pazienti.it

La pastorizzazione è usata per mascherare il latte di bassa qualità. Il calore distrugge un gran numero di batteri presenti nel latte, e quindi nasconde anche sporco, pus e pratiche casearie sporche. È più economico produrre latte sporco e uccidere i batteri col calore, che mantenere mucche in buona salute e un caseificio pulito.

La pastorizzazione distrugge i principi nutritivi. Distrugge la vitamina C e vitamine del gruppo B, sminuendo così il valore nutritivo del latte. Con la pastorizzazione, inoltre, calcio e altri minerali diventano indisponibili.

La pastorizzazione distrugge gli enzimi. Fermenti lattici, proteine, anticorpi e ormoni benefici sono distrutti dalla pastorizzazione del latte, con un conseguente effetto di latte “devitalizzato”. Nel latte pastorizzato gli enzimi protettivi sono resi inattivi, il che rende il latte più suscettibile al deterioramento.
Il latte pastorizzato, con rare eccezioni, proviene da mucche alimentate con una razione a base di mais e soia, anziché a pascolo e foraggio. La pastorizzazione deforma e distorce le fragili proteine, rendendoci allergici.

Il latte pastorizzato uccide la densità ossea. Le industrie casearie, attraverso gli spot pubblicitari, provano a convincerci che i prodotti lattiero-caseari sono fonte di calcio. Ciò è assolutamente falso, poiché la pastorizzazione crea solo carbonato di calcio, che non penetra nelle ossa, senza un agente chelante.

Il latte pastorizzato uccide anche l’efficacia antibiotica del corpo umano. Il latte pastorizzato proviene infatti da allevamenti dove le giovenche e le vacche sono alimentate con pesanti dosi di antibiotici, che assumiamo indirettamente con latte.

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