Una poesia dedicata al Cefalù Film Festival

In attesa della pubblicazione del bando della quinta edizione del Cefalù Film Festival, che avverrà tra qualche ora,  una poesia del Poeta Antonello Di Carlo (da Reggio Emilia) dedicata proprio al Festival internazionale del cortometraggio cefaludese. Con i suoi versi, nel ripercorrere la fantastica storia del Cinema, riviviamo le tante scene che ci hanno emozionato, divertito … che ci hanno fatto innamorare. Una storia scritta con la luce. Scorrono nei fotogrammi dei nostri ricordi Edison, i fratelli Lumiére, Méliés … fino a Tornatore, Scorsese, Spielberg, Lucas, Bergman, Disney … ed ai giovani registi il Poeta  ricorda che “Il miglior modo per imparare a fare un film è farne uno ” (Stanley Kubrick)

IL CINEMATOGRAFO

Caro vecchio cinematografo,
oggi vorrei diventar il tuo biografo
e raccontar a tutti la tua storia
per non dimenticare la tua memoria.
Da Le Prince ai Lumière
da Edison a Williamson
sei stato studiato e sperimentato, conteso e riadattato.
Con te l’uomo ha unito l’estensione dello spazio con la dimensione del tempo
e non è un caso che il greco ” kínēma – tos” (κίνημα, -τος)
corrisponda all’italiano “movimento “.
Movimento di fotogrammi e di immagini
divenuti negli anni ancor più dinamici e magici.
Non importa se con te si rappresenta la realtà,
la storia o semplicemente l’eterea beltà.
Poiché ogni novella, finta o surreale,
diventa uno spettacolo integrato a questo mondo reale,
con le sue ombre e le sue luci,
con grazia la conduci
come una rapsodia su di una pellicola
diventa elegia.
Cortometraggio, mediometraggio e
lungometraggio,
sono l’indiscutibile prodotto del tuo nobile retaggio.
Di tutte le arti sei la settima
ma non per ordine di grandezza,
sei figlio della fotografia
ma da essa vivi in piena autonomia.
Ma ho un pò di malinconia
ogni qual volta
il ricordo mi porta via
in quel tempo, quando ancora adolescente
l’attesa trepidante
mi accompagnava fino all’ultimo istante
della proiezione,
regalandomi l’insostituibile sensazione
che, dentro un cinematografo,
tra sogno e realtà,
venivano filtrate tante verità.
Oggi sei tanto cambiato e diverso,
da quello che fu il tuo antico contesto
in cui il regista
era il vero artista
ed i tecnici del movimento
rendevano ogni scatto realistico e bello.

Oggi, più che mai, sei al centro di un’ economia industriale,
che ha stravolto il tuo scopo naturale
senza dar più spazio alla bobina normale,
che é stata soppiantata con nuove grafiche ed effetti speciali,
indispensabili e necessari per incassi miliardari.
Sempre più proiettato verso programmazioni e palinsesti, ma che fine hanno fatto i vecchi manifesti?
La tua vera essenza non è ancora del tutto svanita,
da uomini caparbi e nostalgici continua ad essere incoraggiata e nutrita
e a Cefalù con Film Festival,
la vecchia arte riprende forma, decoro, dignità e vita.

Antonello Di Carlo

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