L’arcivescovo di Palermo, Corrado Orefice, ha annunciato i contenuti e le intenzioni dell’assemblea pastorale della Chiesa di Palermo, convocata il 25 e 26 gennaio sul tema: «Il Messaggio di Papa Giovanni XXIII oggi». Per questo l’assemblea palermitana si aprirà nel giorno dell’anniversario dell’annuncio del Concilio, il 25 gennaio 1959, alla cui attualizzazione e attuazione Lorefice è rimasto profondamente legato sin dai tempi della sua formazione ecclesiale.
«Giovanni XIII – ricorda Lorefice – ha concepito per la prima volta il profilo di una Chiesa davvero dentro il mondo, in dialogo col mondo. E di una Chiesa, soprattutto, che riscopre la sostanza del Vangelo ed esprime non solo capacità di riforma ma capacità, ben più ampia, di aggiornamento. Il Vangelo – ci ha insegnato il Concilio – non può essere solo una dottrina, ma deve saper arrivare sempre, in ogni tempo, con ogni linguaggio, come bella notizia per gli uomini. Ecco, è solo facendo riferimento al Concilio Vaticano II che si coglie il senso del cammino di una Chiesa che si sforza di ripensarsi in questo senso ed è così che si giunge a comprendere, oggi, l’azione del Papa». Sarà il vescovo di Lamezia Terme, Giuseppe Schillaci ad aprire i lavori – sabato 25 gennaio alle 9.30 – con una lectio nella sessione su “La sostanza viva del Vangelo”, mentre il pomeriggio interverrà il vescovo di Agrigento Francesco Montenegro dentro la sessione dal titolo “La chiesa povera e dei poveri”. Il giorno dopo aprirà il vescovo di Piana degli Albanesi Giorgio Gallaro, nella sessione “Una Chiesa conciliare per l’aggiornamento e l’unità” e chiuderà il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, nella sessione finale su “L’annuncio della pace”. Saranno ospiti alcuni teologi. Tra loro i siciliani Giuseppe Ruggieri e Vito Impellizzeri. Presente anche il fondatore della Missione di Speranza e Carità Biagio Conte, «affinché – spiega Lorefice – quelle parole possano incarnarsi nella nostra realtà, quella dell’Isola e di Palermo in particolare, nel nostro contesto, nel nostro tempo».