Cefalù: ricordo della maestra Angela nelle parole della sua Direttrice scolastica

Desidero anch’io rivolgere il mio commosso saluto alla maestra Angela Caroniti che, per più di un decennio, ha fatto parte della mia famiglia scolastica. Una maestra, un’educatrice che se ne va, non scompare, perché lascia nella mente, nel cuore e nella vita dei suoi alunni, una indelebile eredità di affetti e di valori. Ho parlato di famiglia scolastica, perché così io ho inteso la scuola e perché così l’ha vissuta la signora Randazzo: con l’affetto di una mamma per i suoi alunni, di sorella per i colleghi, di amica per tutti i componenti della comunità scolastica.
Una maestra, la signora Angela, che ha amato la scuola e questo amore ha dimostrato, non con discorsi e parole, ma con la sua assidua presenza, la puntualità, lo spirito di disponibilità, di servizio, di collaborazione e la gioia per tutto quanto di bello in essa si riusciva a realizzare. Una maestra che ha amato gli alunni con cuore materno: dialogava con loro, guardandoli negli occhi e accarezzandone il capo.
Sapeva tutto di loro e delle loro famiglie e ne parlava con interesse e tenerezza.
Ricordo che nella sua classe, un anno – una prima o una seconda non ricordo – c’era un bambino che aveva perso il suo papà; era il suo pupillo: gli stava vicino, lo lodava per ogni piccola conquista anche se non mancava di stimolarlo per ogni segno di pigrizia o di abulia e quando gli passava accanto non mancava di fargli una carezza.
Una maestra, la signora Randazzo, che nella comunità scolastica ha seminato parole e atteggiamenti di pace.. Per tutto questo il nostro grazie, mentre resta per noi un esempio di vita buona e di sprone ad amare ed a servire. Anch’io sento di essere stata da Lei capita e protetta.. quando veniva in Direzione e mi trovava stanca e preoccupata, usciva dalla tasca un cioccolatino o una caramella e me le offriva; era un segno. E quando, dopo molti anni, è morto mio marito, la signora Caroniti, finché ha potuto mi ha telefonato con frequenza, nutrendo per me apprensione perché ero rimasta sola.
Negli ultimi anni la maestra Angela ha molto sofferto per i dolori, per l’immobilità e soprattutto per l’impossibilità di parlare e dialogare; ma ha sofferto con fede. Terminato il suo viaggio terreno il Signore le conceda la pace e la gioia dei Santi. Ai figli e alla famiglia tutta le più affettuose condoglianze da parte mia e di quella scuola che ella ha amato e servito e che io ho inteso rappresentare in questa occasione. (Giuseppina Li Vecchi Sottile)

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