Cosa succede a chi beve caffè estratto per 60 secondi? Si ha una bevanda più diluita, più amara e con un’alta quantità di caffeina. Un processo di estrazione del caffè di 60 secondi porta nella tazzina un gusto che può essere anche molto diverso rispetto a quello dell’espresso normale. Un contatto con l’acqua superiore ai canonici 25 secondi, infatti, aggiunge all’estrazione sostanze meno digeribili, che rendono poco gradevole l’aroma dell’espresso, dando note amarognole e un sentore di bruciato. Un caffè estratto per 60 secondi, infatti, avrà una quantità maggiore di caffeina perché la quantità di caffeina è proporzionale al tempo di estrazione. Meno tempo dura il contatto tra acqua e polvere di caffè, quindi, minore è la quantità di caffeina nella bevanda.
Il caffè estratto per 60 secondi può fare male? In un caffè estratto per 60 secondi si possono trovare circa 200 mg di caffeina. Per quanto riguarda l’assunzione di una dose singola di caffeina il valore, secondo i ricercatori, non dovrebbe superare i 200 mg che corrisponde a circa 3 mg per kg di peso corporeo. Lo stesso quantitativo di caffeina non desta preoccupazioni anche se consumato meno di due ore prima di intenso esercizio fisico in normali condizioni ambientali. Sempre per quanto riguarda dosi singole secondo Efsa 100 mg di caffeina possono influire sulla durata e sulla qualità del sonno in alcuni adulti, soprattutto se assunte prima di dormire.
Quanta caffeina si può assumere durante la giornata? Un livello di assunzione di caffeina fino a 400 mg consumata nel corso della giornata non pone seri problemi di sicurezza per gli adulti sani, fatta eccezione per le donne in gravidanza. Bisogna stare attenti, però, perché la caffeina non è presente solo nel caffè. In una normale tazzina di caffè estratta per 25 secondi, per esempio, troviamo 80 mg di caffeina. Ne troviamo altrettanta, inoltre, in una normale lattina di bevanda, 50 mg in una tazza di tè, 30 mg in una barretta di cioccolato fondente e 10 mg, infine, in una barretta di cioccolato al latte.
Cosa succede al corpo quando si beve il caffè? Mentre in bocca si avverte quel piacevole sapore amaro, la caffeina si dissolve e si diffonde rapidamente nei fluidi del corpo. In una manciata di minuti arriva al cervello, dove si lega ai recettori che di norma ricevono l’adenosina, una sostanza chimica prodotta dall’organismo che induce sonnolenza. Ecco perché il caffè fa passare transitoriamente la sensazione di stanchezza. Il picco di concentrazione di caffeina nel sangue avviene 45-60 minuti dopo l’assunzione. Nell’arco di 3-5 ore, il fegato avrà degradato metà della caffeina assunta e l’adenosina inizia a riprendere il suo posto.
Quali sono i benefici del caffè? Migliora i livelli di energia e stimola alcune funzioni cerebrali. Grazie alla caffeina, infatti, il caffè può aiutare a sentirsi meno stanchi e ad aumentare così i livelli di energia. Essendo in grado di bloccare l’azione di un neurotrasmettitore dall’azione inibitoria chiamato adenosina, la caffeina favorisce l’azione di altri neurotrasmettitori dall’effetto energizzante. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato come il caffè sia in grado di stimolare alcune funzioni cerebrali tra cui la memoria, l’umore, l’attenzione, i tempi di reazione e le funzioni cognitive generali. La caffeina può indurre le cellule adipose a bruciare le riserve di grasso.