Cosa succede a chi conserva il limone nel frigo? Ecco l’incredibile risposta

Cosa succede a chi conserva il limone nel frigo? Se il limone viene lasciato in frigo senza alcuno accorgimento dopo qualche giorno non si avrà più un limone succoso e profumato. Il limone, infatti, è ricco d’acqua e se non viene consumato entro qualche settimana tende ad asciugarsi, la sua buccia diventa opaca e il succo quasi inesistente. Per mantenerlo bene, per avere un limone sempre lucido e succoso dobbiamo idratarlo ed evitare che ammuffisca contagiando tutti gli altri limoni. Il modo migliore per idratare il limone e mantenerlo a lungo è quello di metterlo in un recipiente pieno di acqua. In questo modo il limone si manterrà polposo per molto tempo. Il limone in acqua riduce anche la proliferazione delle muffe.

Perché sul limone si forma la muffa? La muffa sul limone dipende da come è stato raccolto ma anche dalle condizioni climatiche a cui è stato esposto l’agrumeto, come grandine e vento. Il limone possiede un Ph acido, inferiore a 4, e per questo è attaccabile dagli agenti fungini, che proliferano negli ambienti acidi. Per evitare che sul limone arrivi la muffa occorre controllare i limoni uno ad uno mettendo in disparte quelli che sembrano danneggiati in modo da usarli per primi. A questo punto lavarli, metterli in ammollo con acqua e bicarbonato per eliminare le impurità e  asciugarli per bene. In frigo vanno sempre conservati in un apposito contenitore.

Quali sono i benefici del limone? Favorisce la crescita e il mantenimento delle ossa e delle gengive. Aiuta l’organismo ad assorbire e utilizzare il ferro. Contrasta l’anemia: la vitamina C ha anche la capacità di favorire l’assorbimento del ferro, per cui assumere sempre il limone con i cibi che lo contengono aiuta a evitare carenze e anemia. Il limone, inoltre, rafforza il sistema immunitario, accelera la guarigione delle ferite, attenua i dolori articolari e combatte i radicali liberi difendendo dagli agenti inquinanti. Il limone riduce gli effetti negativi dello stress e previene alcune malattie degenerative. Il limone combatte i calcoli renali grazie al suo acido citrico.

Come riconoscere il limone di qualità? Un buon limone è sodo e pesante. Ha la buccia di colore uniforme. Se bisogna utilizzarlo per spremute o limonate, allora è meglio preferire il limone dalla buccia sottile e liscia, in quanto è più succoso. Se invece il limone sarà usato come ingrediente in cucina o in pasticceria allora è più indicato quello con buccia spessa e rugosa. Per evitare che si degradi può essere trattato con sostanze chimiche come i fungicidi o le cere che restano in parte sulle bucce, rendendole non consumabili. Sulle cassette deve essere indicato «trattato con …» oppure «buccia non edibile».

Bisogna comprare il limone verde o giallo? Si parla sempre di “giallo limone” ma, a onor del vero, bisognerebbe parlare anche di “verde limone”, perché molti di questi agrumi restano verdi anche a completa maturazione. Il limone viene sottoposto alla deverdizzazione perché viene messo in celle dense di un gas naturale, l’etilene, che provoca la degradazione della clorofilla. Così nell’arco di 36-70 ore la scorza passa dal verde al giallo. Questo processo è sicuro, ma se viene condotto a temperatura sbagliata il limone perde turgore, il sapore diventa meno fresco, la resa in succo diminuisce e l’aroma del limone si attenua.

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