Cefalù: il coronavirus non è stato abbattuto. L’appello dell’anestesista Giuseppe Nardi

Basta uscire per andare a fare un po’ di spesa per accorgersi che anche a Cefalù, così come in tante parti d’Italia, la gente crede che il coronavirus è stato sconfitto. In tanti si riversano fra le strade senza averne bisogno. Molti vanno alla ricerca della passeggiata e della corsa sul lungomare come se dopo i giorni dell’isolamento tutto fosse finito. Non mancano coloro che si fermano a parlare con le persone senza mantenere le distanze che la pandemia oggi richiede. Il coronavirus non è stato ancora abbattuto. Al 6 maggio in Italia sono morti per colpa del coronavirus 29.684 persone.
Solo per fare un confronto. Le vittime che si sono avute in Italia per gli ultimi quattro più violenti terremoti sono state appena un sesto rispetto a quelle da coronavirus. I terremoti del Belice, del Friuli, dell’Irpinia e dell’Aquila, infatti, hanno fatto registrare in tutto 4.444 vittime. Il Coronavirus di vittime ad oggi ne ha già fatte 29.684.
Vi proponiamo il video appello del dottore Giuseppe Nardi, Primario del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale “Infermi” di Rimini e punto di riferimento della riorganizzazione dell’intero nosocomio riminese in tempi di Coronavirus. E’ grazie al Dottor Nardi, che l’Ospedale di Rimini è riuscito a fare fronte al devastante ingresso sul proprio territorio del Covid-19. Grazie infatti alle intuizioni ed alle sue doti organizzative, approfittando di quei due giorni di ritardo dell’ondata del Virus in viaggio tra la Lombardia e la Romagna, l’Ospedale è stato completamente sventrato e riorganizzato attorno al reparto di Rianimazione. Sono state innalzate barricate e scavate trincee contro il virus, trasformando ogni sala operatoria disponibile in terapia intensiva, richiamando da ogni presidio ospedaliero minore del circondario ogni macchinario utile per la terapia dei pazienti colpiti da Covid-19. Solo questo ha permesso alla sanità riminese di reggere all’onda d’urto.

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