Cosa succede a chi beve latte non pastorizzato? Il latte va consumato dopo la sua bollitura. Molte persone non sottopongono, però, il latte a bollitura prima di consumarlo. Diversi studi dimostrano come anche gli animali da latte sani possono portare alcuni microrganismi patogeni sulle loro mammelle. Se questi microrganismi vengono ingeriti attraverso il latte ma anche tramite i formaggi la cui materia prima non è stata pastorizzata, possono causare gravi malattie. E’ stata inventata la pastorizzazione proprio per evitare questi rischi. Ecco perché non bevuto per nessun motivo il latte non pastorizzato se prima non viene riscaldato.
E’ vero che bere latte non pastorizzato fa bene? Uno studio portato avanti da ricercatori europei e pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology sostiene che il consumo di latte crudo può avere un effetto protettivo nei confronti di malattie come asma, febbre da fieno e dermatite atopica. Il motivo per cui tutto questo accade,m però, non è stato ancora chiarito. Si ipotizza che questa protezione potrebbe arti are da due proteine presenti nel latte, lattoalbumine e lattoglobuline, che con la pastorizzazione potrebbero venire modificate e rese meno efficaci. Tutto, però, è ancora da verificare.
Quali sono i benefici del latte? Il latte è un alimento molto nutrizionale. E’ costituito in massima parte di acqua e contiene in soluzione lattosio, sali minerali e vitamine idrosolubili. In dispersione contiene anche proteine e fosfati. In emulsione, infine, contiene grassi e vitamine liposolubili. Il latte è un alimento a bassa densità energetica e ad elevata densità nutrizionale. Ecco perché apporta poche calorie e numerosi nutrienti. Il suo lattosio fornisce energia di rapido impiego ed è necessario per il sistema nervoso in quanto partecipa alla struttura della mielina, guaina protettiva delle fibre nervose.
Il latte provoca tumori? Per anni il bere latte è stato associato al rischio di sviluppare alcuni tumori. In realtà molti studi scientifici hanno dichiarato falsa questa affermazione. Alcuni studi, infatti, hanno evidenziato che, nel caso del tumore del colon retto o della vescica, la presenza del calcio nel latte sia considerata addirittura un fattore protettivo. Studi sul tumore al seno, invece, sconsigliano il consumo di latte per le donne che hanno avito questa patologia. Sembra che la presenza di estrogeni potrebbe rappresentare un fattore di rischio di recidiva. Il consiglio di rivolgersi sempre al proprio medico di fiducia.
Come leggere l’etichetta del latte? Nell’etichetta deve essere riportato di trattamento utilizzato, con la specifica latte “intero”, “parzialmente scremato” o “scremato”. Bisogna sempre leggere la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Nel primo caso si tratta della data oltre la quale il prodotto non può essere consumato. Potrebbe, infatti, avere sviluppato dei batteri che lo rendono nocivo per la salute. Nell’altro caso si tratta del termine oltre il quale il prodotto può ancora essere consumato anche se potrebbe avere perso le sue proprietà specifiche. Attenzione anche alla tabella nutrizionale.