Cefalù: quando 120 anni fa è stata rimandata la festa del Salvatore

Forse non tutti sanno che nel 1900 a Cefalù è stata rimandata la festa del Salvatore del 6 agosto. Era, infatti,  il 30 luglio del 1900 quando la giunta comunale di Cefalù si riunisce per ricordare l’uccisione del Re Umberto I. «Il più buono, il più leale, il più magnanimo dei Re» si legge nella delibera che si trova nell’archivio storico di Roberto Maranto. In città appena appresa la notizia dell’uccisione del Re è stato pubblicato il seguente manifesto: «Cittadini. Sua Maestà il re, uscendo alle ore 22 di ieri dalla Società ginnastica a Monza, fu assassinato con tre colpi di pistola in direzione del cuore. Di fronte all’atto infame, crudelmente feroce commesso contro il più buono ed il più leale dei Re, non solo l’Italiani, legati da affetti e da tradizioni indissolubili a Casa Savoja, ma il mondo civile solennemente protesta! Voi, Cefaludesi, mostrerete con pubbliche testimonianza il senso vero di raccapriccio contro il fatto orrendo. Cefalù 30 luglio 1900 – La Giunta – Cicio – Palmara – Vazzana – G.Misuraca – B.S.Misuraca – Fertitta – Giardina Sindaco».
Su tutti gli edifici pubblici e privati furono issate bandiere listate a nero, in ogni porta degli edifici lungo il corso principale della Città sono state appiccicate striscia a nero con la iscrizione Lutto nazionale. Sempre per il lutto la Giunta ha deliberato di rimandare a tempo indeterminato la Festa del Patrono che si doveva celebrare il 6 Agosto. Sempre per la morte del Re il Palazzo Municipale è rimasto chiuso per tre giorni e a lungo si ha sventolato la bandiera listata a nero.
Il 7 agosto viene commemorato Re Umberto I nella sala consiliare. Alla fine l’assessore Gaetano Misuraca ha fatto sette proposte che sono state approvate all’unanimità: denominare la via Libertà in corso Umberto I°. Costruire un’altra Sala nell’Ospedale Civico e dargli il nome di Sala – Umberto I°. Che la bandiera sventoli abbrunata per due mesi dal balcone del Palazzo di città. Che siano celebrati solenni funerali nel Duomo in memoria del Re leale e generoso. Che si deleghi una persona per rappresentare la Città degnamente nei funerali a Roma. Che si spedisca in nome del Consiglio un telegramma al Re. Che si tolga la seduta in segno di lutto.

 

 

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