Mamma perde il figlio al mare. Mille euro di multa perchè faceva pesca subacquea

Nell’ambito dell’Operazione Mare Sicuro 2020, la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello riceveva una segnalazione da parte di una signora la quale, dalla battigia della zona Olivella del Comune di Santa Flavia, non riusciva più ad avvistare il proprio figlio, allontanatosi allo scopo di effettuare attività di pesca sportiva subacquea. Veniva, dunque, subito allertato ed inviato sul posto il mezzo veloce GC 358 al fine di ricercare il soggetto presumibilmente scomparso. La ricerca eseguita dava immediatamente esito positivo e si concretizzata con il ritrovamento del ragazzo, un minore di anni 17, ad una distanza di circa 10 metri dalla riva, intento in attività di pesca subacquea con relativo fucile carico.
Accertato il buono stato di salute del giovane, il personale militare, dopo averlo affidato alle cure del genitore, procedeva altresì alla contestuale contestazione di un processo verbale amministrativo per la violazione della normativa vigente in materia di pesca sportiva subacquea, per un importo pari ad mille euro, nonché al sequestro amministrativo dell’attrezzatura utilizzata.
Si rammenta, infatti, che l’attuale normativa prevede che la pesca subacquea venga effettuata ad una distanza superiore a metri 500 (cinquecento) dalla battigia e a metri 300 (trecento) dalle coste a picco sul mare, a prescindere dalla presenza o meno di bagnanti, e che la presenza del subacqueo stesso venga segnalata da un pallone rosso con una striscia diagonale bianca. In tal senso, nel ricordare l’importanza del numero per le emergenze in mare 1530, attivo 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno, su tutto il territorio nazionale, per richiedere l’intervento immediato della Capitaneria di porto – Guardia Costiera più vicina, si sottolinea che rimane sempre molto alta l’attenzione circa la sicurezza e la tutela dei bagnanti.

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