Quanto valgono le vecchie 50 lire? Ecco quelle da 15.000 euro

Non tutti sanno che alcune monete da 50 lire valgono davvero un patrimonio. La moneta da 50 lire, infatti, è una tra le monete più coniate nell’arco della storia. Le prime vennero coniate nell’800. Sotto Re Vittorio Emanuele, invece, ne vengono coniate diverse che vanno sotto il nome di Aratrice, Cinquantenario, Littore, Impero. Negli anni della Repubblica e fino all’introduzione dell’euro sono state coniate monete da 50 lire che vanno sotto il nome di Vulcano e Italia Turrita. In questa sede vogliamo parlarvi della moneta da 50 lire che va sotto il nome di “Impero” coniata nel 1936 durante il regno di Vittorio Emanuele III.

Dovete sapere che di queste monete da 50 lire del 1936 ve ne sono alcune che possono valere anche 15.000 euro. Sono quelle Fior di conio con la scritta PROVA, delle quali non si conosce il numero di esemplari coniati. La moneta da 50 lire del 1936 è stata coniata per ricordare il 9 maggio 1936 quando Mussolini annunciava la fine della guerra e la costituzione dell’Impero italiano d’Etiopia, sotto lo scettro di S.M. l’imperatore Vittorio Emanuele III. La Regia Zecca di Roma, per commemorare l’evento storico della Proclamazione dell’Impero, ha coniato alcune monete da 50 lire.

Quanto valgono le vecchie 50 lire?

La moneta è in oro 900/1000 , pesa 4,4 grammi con un diametro di 20,5 mm. La tiratura ufficiale è stata di solo 790 pezzi. Al diritto troviamo l’effige di Vittorio Emanuele III rivolto a sinistra. Al rovescio, nel centro campeggia lo stendardo con l’aquila imperiale rivolta a destra in alto. Al centro lo stemma reale sabaudo in un cerchio e sotto sempre in un cerchio, il fascio, intorno la legenda “Italia” e a sinistra il millesimo 1936, il segno di zecca di Roma (R) L. e sotto a destra l’anno XIV dell’era fascista e 50.

Di fatto, la coniazione fu realizzata tra il 1937 e il 1938. Attenzione perchè la coniazione fu effettuata anche per conto dei privati, che facendone richiesta,fornirono l’oro alla Zecca pagando, oltre al valore nominale, un diritto di coniazione di 22 lire per ogni chilogrammo di oro lavorato.

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