Nasce Aira, associazione nazionale degli aeroporti regionali. A presiederla Salvatore Ombra

Tra le future battaglie di Aira contrastare la decisione del governo che impone l’onere di condurre impianti sinora curati dall’Enav; la cancellazione dell’addizionale comunale e la tassa di lusso sugli aerei privati.
E’ stato costituito in data 3 dicembre 2020 il comitato promotore di Aira, Associazione nazionale degli aeroporti regionali alla presenza, tra gli altri, delle rappresentanze degli aeroporti di Forlì, Grosseto, Parma, Perugia e Trapani e dell’avvocato Massimo Giordano che ne sta curando la costituzione. È stato stabilito che a presiedere la nuova associazione sarà Salvatore Ombra, vertice di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi; vicepresidente è stato nominato Frederick Wendler, direttore generale di SO.GE.A.P. spa, società di gestione dell’aeroporto di Parma.
Ombra: «Consentire agli aeroporti regionali di svolgere il ruolo di potente strumento di sviluppo»
«L’obiettivo dell’associazione Aira – afferma il presidente Salvatore Ombra – è di portare vantaggio e sostegno ai piccoli aeroporti, affinché abbiano una voce univoca nella soluzione delle problematiche comuni. Nasce dalla piena consapevolezza del ruolo eccezionale di volano delle economie locali che gli aeroporti regionali possono svolgere, consapevolezza che sembra mancare al governo nazionale. Aira – prosegue Ombra – vuole essere una voce di riferimento del settore, stimolando l’adozione di provvedimenti semplici e mirati che possano consentire rapidamente agli aeroporti regionali di svolgere il ruolo di potente strumento di sviluppo, divenendo essi stessi imprese redditizie che generano occupazione senza più pesare sui bilanci degli enti locali».
E sulle iniziative che Aira intende portare avanti, Salvatore Ombra, guida dell’aeroporto di Trapani e neo nominato presidente dell’associazione degli aeroporti regionali spiega: «La ricca rete di aeroporti regionali, è una opportunità che non può essere penalizzata dalla imposizione di vincoli e regolazioni uguali a quelle degli aeroporti maggiori. Le misure che Aira vuole portare all’attenzione sono mirate a consentire di attrarre operatori aerei, creando nuove rotte e nuovi mercati, che andranno ad integrare, e non a penalizzare, le attività degli scali maggiori».
Il problemi degli aeroporti minori e le decisioni del governo che li penalizzano
Tra le future battaglie di Aira, l’opposizione all’adozione del recentissimo decreto che impone anche agli aeroporti minori l’onere di condurre impianti sinora curati dall’Enav che appesantisce gli aeroporti regionali, una previsione errata che deve essere assolutamente e rapidamente rivista; l’adozione di due semplici ed efficaci misure come la cancellazione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco per il primo milione di passeggeri annui e la cancellazione della tassa di lusso sugli aerei privati».
«Queste imposte – commenta Salvatore Ombra – ad oggi generano complessivamente un gettito di meno di 20 milioni di euro per l’erario (nel 2019) mentre la loro rimozione può generare in brevissimo termine un incremento complessivo di 10 milioni di passeggeri l’anno, con conseguente incremento del PIL di oltre 600 milioni, e un maggior gettito di oltre 150 milioni con un incremento dell’occupazione di 100 mila unità negli aeroporti regionali stessi, nell’indotto del turismo e nell’industria aeronautica nel suo insieme».

(Comunicato Airgest, pervenuto in Redazione tramite Paolo Taormina, giornalista)

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