Di umile famiglia Angela Caputo “ Ancilina”, così come veniva chiamata affettuosamente, nasceva a Cefalù il 19 Febbraio 1920. I genitori, papà Francesco e mamma Rosaria, oltre Angelina ebbero 5 figli: Francesca, Salvatore, Gaetano, Maria e Salvatrice. Purtroppo papà Francesco muore giovanissimo lasciando vedova e con 5 figli la giovanissima sposa ed in serie difficoltà economiche. Angelina non potè frequentare la scuola perché costretta a lavorare per aiutare la famiglia. Angelina soffrì molto e rimpianse sempre di non aver potuto frequentare la scuola.
Sin da ragazzina fece lavori umili e faticosi. Per guadagnare qualcosina andava a piedi a raccogliere le olive nelle campagne vicino Cefalù con altre amiche, lavava la biancheria, la lana dei materassi e dei cuscini delle persone ricche. Purtroppo a quei tempi la rete idrica non arrivava in tutte le case di Cefalù ed Angelina scendeva nella scogliera di Via Porpora.Tra le rocce della scogliera scendeva acqua dolce proveniente dalla Rocca che si accumulava nelle conche “tipo fontanelle”. Per questo la zona viene chiamata dai Cifalutani “a Funtana”
All’età di 19 anni Ancilina sposa Paolo Glorioso un pescatore anch’egli di umile famiglia. Ancilina con Paolo abitavano alla Giudeca. Dal loro amore nascono 6 figli Maria, Rosetta, Francesca, Rosaria ed un maschietto morto in tenera età. Ancilina senza saperlo con il suo impegno ha contribuito a dare un’anima ed un cuore a Cefalù. Donna umile, caritatevole e pacifista è ancora ricordata alla Giudeca perché in quel rione fungeva da infermiera ed ostetrica . Faceva le punture gratis a tutti, grandi e piccoli, e lo faceva come usava dire “cu tuttu u cuori”. Non pretendeva regali né soldi. Quando una donna doveva partorire “ a zza Ancilina” correva subito ed arrivava prima della sua amica ostetrica la signora Angela Sarrica, e aiutava fisicamente e dava conforto morale alla partoriente. Nel suo servizio era aiutata da altre donne del rione. Molti bambini, oggi padri e nonni della Giudeca e dintorni, sono nati grazie all’aiuto di questa meravigliosa donna la zza Ancilina Caputo. E’ stata la Florence Nightingale della Giudeca. Purtroppo la sua vita fu anche piena di dolori: la morte dei due figli in tenera età e poi la morte a 29 anni della figlia Maria “Mariedda” che lasciò 2 bimbe in tenera età e che la zza Ancilina accudì amorevolmente. Gli ultimi anni della sua vita li dedicò alla chiesa di Sant’Oliva di Via Candeloro che puliva con cura. Per la Settina della Matri Addolorata che si svolgeva la settimana prima delle Domenica delle Palme, la zza Ancilina era sempre in prima fila ed alla fine della messa distribuiva caramelle così come tradizione iniziata dal canonico Fertitta. La sera del 18 marzo vigilia di San Giuseppe era tradizione in alcuni rioni di Cefalù: Villaggio dei pescatori (Calura), Marina (molo) si faceva la vampa di S. Giuseppe. Anche alla Giudeca si faceva la vampa e la zza Ancilina preparava sfinci per tutti coloro che assistevano alla vampa .
Questa meravigliosa piccola Grande ed umile Donna sale alla Casa del Padre il 26 febbraio 2012
Ancilina ” o cannuolu” di Via Giudeca restaurato nel 2000