Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Milizia Artiglieria Controaerei

In Italia, per venire incontro alle esigenze circa la difesa contraerea sul territorio nazionale, fu istituita con Regio Decreto Legge del 28 novembre 1927, n. 815, la Milizia Artiglieria Controaerei, ossia, semplici nuclei facenti parte delle legioni ordinarie, che da lì innanzi diedero forma a delle vere e proprie unità per una pronta difesa, disciplinandola con adeguati sistemi e mezzi per il raggiungimento di tale scopo.

In origine, però, il compito per la difesa contraerea territoriale fu svolto dai reggimenti di artiglieria controerei del Regio esercito. Poi, al fine di evitare lo spostamento di questi reggimenti in zone dove si richiedeva il loro intervento, fu deciso di separare la difesa controerea campale dalla difesa territoriale. Decisione, questa, affinché non si sottrassero risorse all’esercito per la costituzione di un corpo per la difesa controaerea. Di conseguenza, diminuirono i numeri dei reggimenti di artiglieria controaerei dell’esercito, e tale nuovo compito fu affidato ad una forza interamente volontaria: la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), nello specifico, la Milizia Artiglieria Controaerei.

Oltre alla Regia Aeronautica, e all’artiglieria controaerei del R.E., la Milizia Artiglieria Controaerei fu un ulteriore deterrente per la difesa delle zone di importanza strategica e particolarmente sensibili, quali: agglomerati industriali, porti, ferrovie, aeroporti, acquedotti centri urbani ecc.

In realtà, come scrive il Generale Attilio Teruzzi (1882 – 1950) Capo di stato maggiore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) nel capitolo “La difesa aerea” nel suo: “La Milizia delle Camicie Nere e le sue specialità”, riguardo alla nuova arma aerea e il ruolo della Milizia che diverrà l’immensa riserva di volontari.

[…] Nelle guerre future le ostilità verranno probabilmente iniziate per le vie dell’aria. I mezzi di combattimento, che hanno raggiunto una grande autonomia, una straordinaria potenza distruttrice e una velocità impressionante, potranno, se posti nelle mani di capi intelligenti e di esecutori audacissimi, recare gravissimi danni materiali alle località del nemico, e dal punto di vista morale varranno a scuotere profondamente gli animi delle popolazioni civili, diffondendo il terrore. Occorreva pertanto organizzare nei centri urbani una forte difesa contraerea territoriale. Tale compito è stato affidato alla Milizia; ci si vale così di una delle più tipiche caratteristiche della nostra Istituzione: quella di avere reparti dislocati in tutti i paesi del Regno e formati da uomini che vi risiedono e che il più delle volte vi sono nati […].

Tuttavia, dopo la creazione della Milizia Artiglieria Controaerei, si ritenne necessario e urgente sistemare la difesa aerea territoriale. Pertanto a partire dal 1930 fu istituita la Milizia per la Difesa Aerea Territoriale (DAT), che ebbe:

[…] il còmpito di predisporre in tempo di pace e di attuare in tempo di guerra, in concorso con le unità controaeree delle altre forze armate, la difesa del Paese da attacchi aerei nemici. Essa, in caso di mobilitazione o quando sia necessario, per la sicurezza dello Stato, con deliberazione del Governo, passa alla diretta dipendenza del Ministero della guerra o del Comando supremo […]. Cfr. Regio Decreto-Legge 18 febbraio 1930, n. 93. Numero di pubblicazione 332. Pubblicato sulla G.U. n. 53 del 5 marzo 1930 (VIII).

L’ispettorato della Milizia DAT, dipese dal Ministero della guerra (Comando del Corpo di Stato Maggiore) sia per la parte tecnica, addestrativa, d’impiego e per tutto quanto concerné il materiale. Mentre al Comando generale della M.V.S.N. spettarono le mansioni inerenti al reclutamento, alla disciplina, all’amministrazione e i compiti d’istituto.

Successivamente, La DAT fu trasformata in Milizia per la Difesa Controaerea Territoriale (MDCAT e in seguito MDICAT). La MDICAT, insieme alla Milizia per le batterie da costa (M. da COS) fu posta sotto le dipendenze dell’Ispettorato, poi “Comando della MDICAT e da COS.”.

La MDICAT fu dotata di armi di superficie: artiglierie, armi automatiche e mezzi ausiliari: proiettori per l’illuminazione e la scoperta dei bersagli aerei notturni ed anche aerofoni che furono utilizzati da volontari ciechi. Infatti, con la legge del 20 novembre 1939 (XVIII), n. 1827, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 del 19 dicembre 1939, si disciplinò l’impiego dei ciechi nei reparti delle Milizie controaerei e artiglieria marittima per la ricezione aerofonica.

Inoltre, in seno alla MDICAT il cui motto sui gagliardetti recita: “Il nemico non prevarrà dal cielo”, vennero creati reti di collegamento telefoniche e radiotelegrafiche e un sistema di avvistamento suddiviso in zone, definite maglie di avvistamento. Ciascuna maglia rappresentava una zona che comprendeva una o più località di 1° grado (Comandi DICAT), e diverse località di 2° grado. Il loro limite d’azione era rappresentato da una serie di posti di avvistamento dislocati tra loro ad una distanza di 6 o 10 chilometri.

Questi posti di avvistamento furono occupati da personale composto di vedette e telefonisti che assicurarono un servizio continuato sia diurno che notturno. Nel caso di sorvoli di aerei nemici le sentinelle davano immediata comunicazione alle altre strutture militari retrostanti, vale a dire, i “centri di raccolta notizie” con i quali erano ininterrottamente collegati. Le strutture retrostanti a loro volta furono collegati con i Comandi della Difesa Controaerei situati nelle località di 1° grado, inseriti in ogni maglia di avvistamento. Tale sistema ramificato poté fornire con la massima urgenza ogni comunicazione dalla “fonte” al “destinatario”.

Con il Regio Decreto Legge del 24 novembre 1938 (XVII), n.1888, fu apportata la modificazione dell’ordinamento della Milizia DICAT e della Milizia da COS. Infatti, la Milizia per la difesa controaerei territoriale (MDICAT) cambiò la sua denominazione in Milizia Artiglieria Controaerei (MACA). Mentre la Milizia per le batterie da costa (M. da COS) mutò il suo nome in Milizia artiglieria marittima (MILMART).

Entrambe le Milizie dipesero da un unico Comando delle milizie controaerei e artiglieria marittima, e fu retto da un luogotenente generale della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.

Con il Regio Decreto Legge del 6 dicembre 1943, N. 16/B (1), emanato dal Governo Badoglio, si decretava lo Scioglimento della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e delle Milizie speciali: confinaria, controaerea (MACA), e marittima (MILMART).

(1) «La milizia volontaria per la sicurezza nazionale, istituita con R. decreto 14 gennaio 1923 n. 31, e ripartita successivamente con altre disposizioni in milizia legionaria e sue specialità (confinaria, contraerea «M.A.C.A.», marittima «Milmart») è sciolta. Non sono permesse formazioni a carattere e inquadramento militare di qualsiasi partito». Scioglimento della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e delle Milizie speciali, pubblicato Sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia P.M. 151 Mercoledì 8 dicembre 1943, Serie speciale Anno 84° numero 4/B.

Bibliografia:

Attilio Teruzzi – La Milizia delle Camicie Nere. Milano, Mondadori, 1939.

Lucas-G. De Vecchi – Storia delle unità combattenti della M.V.S.N. 1923-1943. Roma, Giovanni Volpe Editore, 1976.

Ilari – A. Sema, “Marte in orbace”, Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, 1988

Guido RosignoliMVSN. Storia, organizzazione, uniformi e distintivi. Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1995.

Carlo Alfredo ClericiLe difese costiere italiane nelle due guerre mondiali. Parma, Albertelli Edizioni Speciali, 1996.

Felix Villa, Scudetti molto speciali, Uniformi e Armi n. 89, Agosto 1998.

Carlo RastrelliUn esercito in camicia nera – Storia Militare n. 129 – pagg. 43-53 – Giugno 2004.

Luciano Alberghini Maltoni – “Le batterie della Regia Marina nel Dodecaneso” – Storia Militare n. 149 pagg. 31-42 – Febbraio 2006.

Piero Crociani – Pier Paolo Battistelli – Le camicie nere. Pordenone, Libreria Editrice Goriziana, 2014.

Pierluigi Romeo Di Colloredo MelsCamicia nera! Storia militare della milizia volontaria per la sicurezza nazionale dalle origini al 25 luglio. Vignate (MI), Soldiershop, 2018.

Giuseppe Longo – Palermo, Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese, “La postazione militare del Belvedere di Termini Imerese”, Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici  (I.S.P.E.) 2021.

Foto a corredo dell’articolo:

Milizia Artiglieria Controaerei, “LARES ET ORAS IN HORA TUEBIMUR”. Illustratore, Vittorio Pisani. Cartolina viaggiata, 7 febbraio 1941. XIX. Collezione privata.

Si ringrazia Eduardo Giunta Fotografo (per la riproduzione illustrativa inserita nel testo)

Giuseppe Longo
giuseppelongoredazione@gmail.com
@longo redazione

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