Gentili e affettuosi lettori, le vacanze volgono al termine e gradualmente riprendono tutte le attività sospese per godere della meritata pausa estiva. Così come anticipato nel precedente articolo, la Rubrica di Psicologia ritorna dopo avere goduto del “riposo fertile e ricaricato il corpo e la mente” ed oggi propone il tema della “sindrome da rientro” dalle vacanze.
Sistemare la casa, ritornare al lavoro, fare il cambio stagione, fare la spesa, avere nostalgia dei luoghi visitati, tutto ciò può portare la persona a soffrire di tale sindrome.
Una generale tendenza all’ansia e un modo pessimistico di pensare al futuro potrebbero essere determinanti nell’insorgenza della sindrome ma non quanto altri fattori quali vacanze durate più di 30 giorni, magari avventurose e in luoghi nei quali le comunicazioni con il mondo erano difficoltose così da indurre la persona “a staccare ogni contatto”.
Secondo l’Istat tale fenomeno colpisce una persona su dieci e i sintomi sono molteplici alcuni fra i quali difficoltà ad alzarsi al mattino, ritmi lenti, irritabilità, tristezza, astenia, calo dell’attenzione e in generale una difficoltà nella gestione della quotidianità.
L’efficienza nel rispetto degli impegni presi ha un notevole calo, la capacità di prefissare degli obiettivi e raggiungerli è deficitaria e anche la vita privata ne risente poiché, anche sotto questo aspetto, riprendono i doveri.
Insomma, per qualcuno il rientro dalle vacanze può trasformarsi in un vero e proprio incubo; ma allora ci si potrebbe domandare “come prevenire tale fenomeno”? Ci sono alcuni accorgimenti che, se opportunamente applicati, migliorano sensibilmente la qualità del rientro dalle vacanze.
Il primo è la gradualità; infatti, è necessario prendersi cura del rientro nei tempi giusti e graduali provando a riprendere le attività lavorative e/o i ritmi della quotidianità poco prima di rientrare dalle vacanze così da abituarsi progressivamente al cambiamento.
Il secondo è la cura dell’alimentazione e del corpo ri-prendendo attività fisiche che ridonano un senso di benessere al corpo e di conseguenza anche alla mente.
Il terzo è il riposo; infatti sarebbe opportuno ritagliarsi un po’ più di tempo per concedersi delle pause ed evitare di farsi sommergere dalle “cose da fare”.
Questi sintomi durano in genere pochi giorni e solitamente svaniscono in breve tempo specie se si applicano i suggerimenti sopra esposti che favoriscono la ripresa ed il ri-adattamento in modo veloce e sereno.
Per concludere, mi piace augurare a tutti un buon rientro dalle vacanze ed una serena ripresa della quotidianità.