Un Museo Archeologico nei locali ex Enel: lo chiedono l’ArcheoClub e il prof. Tullio

Con una Lettera indirizzata al Sindaco del Comune di Cefalù, Presidente del Consiglio Comunale di Cefalù, all’Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, alla Soprintendente per i BB.CC.AA. di Palermo e a tutti i cittadini di Cefalù:
Alla luce della notizia pubblicata dal Sindaco di Cefalù, relativa all’avvenuto acquisto – con atto pubblico – dell’immobile di via Discesa Paramuro (ex locali ENEL), l’Archeoclub d’Italia sede di Cefalù torna a chiedere con maggior forza che in questo sito possa allocarsi (fatti i dovuti sopralluoghi e i necessari progetti) un Museo Archeologico, capace di raccontare la storia della nostra città attraverso gli innumerevoli reperti rinvenuti in quasi 50 anni di scavi. Questo Museo, per altro, potrebbe produrre come suo riflesso un significativo incremento dei visitatori della nostra Città.
Gli studi e le ricerche sul campo dell’archeologia di Cefalù sono stati condotti, in collaborazione della competente Soprintendenza e dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Palermo, dall’archeologo prof. Amedeo Tullio, Socio Onorario dell’Archeoclub d’Italia e, dal 2002, Cittadino Onorario della Città di Cefalù.
Tali ricerche hanno riportato alla luce numerose, significative e talvolta appariscenti testimonianze di cultura materiale, pubblicate da Amedeo Tullio nei suoi puntuali ed esaustivi testi a stampa, che hanno messo in evidenza come la Città non sia soltanto ‘ruggeriana’ ma quanto affondi le sue radici in almeno quattro fasi urbane preesistenti alla più nota rifondazione di Ruggero II.
La significativa qualità e quantità dei reperti ha fatto nascere l’interesse per una Cefalù archeologica, in un primo momento da parte degli studiosi (pubblicazioni, partecipazioni a convegni e sempre più frequenti citazioni nelle ricerche in corso) e, subito dopo, quello dei cefaludesi e del mondo della cultura. Questi risultati hanno fatto sì che il prof. Tullio avanzasse la proposta-richiesta per la realizzazione di un museo (o comunque di un Antiquarium) che affiancasse degnamente l’importante Museo della Fondazione Mandralisca.
Tutto ciò, purtroppo, e malgrado il sostegno dell’Archeoclub di Cefalù e delle Autorità scolastiche locali, non ha potuto avere l’esito desiderato, come emerso dalla conferenza, aperta al pubblico e promossa dall’Archeoclub d’Italia, sul tema “Cefalù archeologica cerca casa”.
La sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia, che da anni promuove la conoscenza della Cefalù Antica e auspica la realizzazione di un Museo Archeologico che ne consenta una più idonea divulgazione tra i cittadini e gli innumerevoli visitatori, lo scorso 30 dicembre ha chiesto all’Amministrazione Comunale – che in quei giorni aveva deliberato l’acquisto dei suddetti locali – di destinarne l’uso a sede di quel Museo Archeologico che da anni aspetta di poter venire alla luce, così come sono venute alla luce nel corso del tempo le vestigia più antiche della città e, con quelle, la storia degli uomini che hanno costruito e abitato questo sito prima di noi.
Ribadiamo che la destinazione a Museo Archeologico dei locali adesso acquisiti, in sinergia con l’adiacente Teatro Comunale e con i contigui resti delle Mura Antiche della città (cosiddette ‘megalitiche’) potrà configurare nell’insieme un “potente ingresso” (Porta D’Ossuna) alla Cultura inestimabile della Città.
L’Archeoclub d’Italia chiede alle Associazioni e ai singoli cittadini di Cefalù di unirsi all’appello che, con il presente comunicato. si ripropone oggi all’Amministrazione Comunale di Cefalù.
prof.ssa Fortunata Flora Rizzo, Presidente della sede di Cefalù e vice-Presidente Nazionale
prof. Amedeo Tullio Socio Onorario,  Cittadino Onorario di Cefalù

 

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