La melagrana aiuta la glicemia ma attenzione a questa controindicazione

La melagrana aiuta i pazienti diabetici. Sembra che riduce il rischio di aterosclerosi e l’accumulo di colesterolo “cattivo” in alcune cellule del sistema immunitario. Gli zuccheri contenuti nel succo di melagrana non sembrano peggiorare nei pazienti i parametri del diabete e anche i livelli di zucchero nel sangue. Nella maggior parte dei succhi di frutta gli zuccheri sono presenti in forma libera. Nel succo di melagrana sono legati ad antiossidanti.

La melagrana apporta grandi quantità di ORAC. In un etto di questa frutta se ne trovano circa 3.300 unità. Per stare bene in salute gli esperti consigliano di assumere al giorno almeno 5000 unità di ORAC. Con questa quantità, infatti, si ha una protezione sufficiente dai danni che possono provocare i radicali liberi. Per raggiungere questa dose basta mangiare due etti di melograno che contiene quasi 6.000 unità di ORAC.

Attenzione perché, come scrive il sito humanitas.it, la melagrana può scatenare reazioni allergiche e potrebbe essere controindicata in caso di interventi chirurgici programmati nelle due settimane successive. Il consumo eccessivo di melograno, in particolare dei principi attivi ricavati dalla corteccia, può provocare una intossicazione. Gli effetti collaterali sono: vertigini, cefalea, sonnolenza e difficoltà respiratoria. Se si stanno assumendo, invece, farmaci anticoagulanti è consigliabile consultare il medico prima di mangiare melograno.

Il melograno contiene due sostanze importanti: la punicalagine e l’acido punicico. Sono dei forti antiossidanti che proteggono nei confronti dell’aterosclerosi. Riducendo il colesterolo cattivo, infatti, si evita il deposito sulle arterie e la conseguente occlusione che può portare anche a ictus. Questo frutto è anche un ottimo antitumorale. L’estratto di melagrana, infatti, può rallentare la riproduzione delle cellule del cancro, e anche indurre l’apoptosi, la morte cellulare, nelle cellule tumorali.

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