Cefalù: parte la partnership Gemelli Giglio con il primo intervento

Il primo intervento su un paziente siciliano che doveva essere operato a Roma e che invece, stamani, è stato preso in carico dalla Fondazione Giglio di Cefalù e trattato con tecnica robotica dal professore Sergio Alfieri ha dato il via al progetto Gemelli Giglio medical partnerchip. Il partenariato tra la Fondazione Giglio di Cefalù e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS è stato presentato, mercoledì pomeriggio, a Cefalù alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, dell’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, del presidente della Fondazione Giglio Giovanni Albano e per la Fondazione Gemelli dal preside della Facoltà di medicina e chirurgia, Rocco Bellantone.
“Stiamo costruendo il futuro, giorno dopo giorno – ha detto il presidente Nello Musumeci. – recuperando, nonostante la pandemia, i tanti ritardi di un passato che non ci appartiene, dopo 30 anni di politica folle che pensava di risolvere i problemi della sanità con i tagli alle risorse e non con i tagli agli sprechi. E’ un percorso che abbiamo avviato da tempo, e la tappa di Cefalù diventa una “bandierina”, motivo di orgoglio perché questa è una parte importante delle aree interne della Sicilia”.
Musumeci ha colto l’occasione per esprimere la sua contrarietà al numero chiuso in medicina: “Smettiamola con la vergogna del numero chiuso. E’ un crimine negare a un giovane il diritto di sognare solo perché ha sbagliato un quiz”. Il presidente ha poi  annunciato un suo progetto di formazione e di integrazione. “La Sicilia ha bisogno di un Politecnico del Mediterraneo, una struttura dove si parli l’arabo e l’inglese, per formare migliaia di africani e asiatici che, una volta acquisite le competenze necessarie possano metterle a disposizione nella loro terra. Dobbiamo pensare alla Sicilia come al vero centro del Mediterraneo”.
Tra i presenti anche gli assessori regionali Roberto Lagalla e Toto Cordaro oltre ai sindaci delle Madonie e a numerosi parlamentari.
La partnership tra il Gemelli e il Giglio punta ad ampliare e qualificare  ulteriormente l’offerta sanitaria dell’ospedale Giglio di Cefalù, ampliando la gamma delle prestazioni per lo “sviluppo di un centro di eccellenza nell’ambito della ricerca e dell’alta formazione a prevalenza oncologica.
“E’ una grande operazione, ad evidenza pubblica – ha rilevato l’assessore alla Salute, Ruggero Razza –  la prima in Italia, di innovazione sulla clinica e la ricerca, che mette assieme pubblico e privato con concretezza di tempi e fattibilità. Pensiamo a Cefalù come  un grande distretto sanitario e della ricerca che guardi al Sud del mondo. E’ la sfida, che sin dall’insediamento, il governo Musumeci ha raccolto come obiettivo strategico e metodo collaudato nel mondo perché tanti giovani tornino qui a mettere a frutto la formazione ricevuta altrove”.
I lavori sono stati aperti dal saluto del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. “Questo è un ospedale che conosco molto bene  – ha detto il presidente Miccichè – che è stato sempre un eccellenza e oggi che arrivano i nostri amici del Gemelli sono molto fiducioso che si possa ritornare agli antichi splendori cosa di cui ha bisogno la comunità madonita”.
A illustrare ai giornalisti il progetto Gemelli Giglio è stato il presidente Albano. Le attività saranno organizzate per centri di cura. A guidare i primi tre centri che partono entro il mese di giugno saranno per il centro di Malattie Endocrine e Obesità il professore Marco Raffaelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia endocrina e metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, il Centro della Chirurgia del Pancreas e Colorettale, il professore Sergio Alfieri direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia digestiva e del pancreas e Coordinatore del Centro chirurgico del Pancreas del Policlinico Universitario e Felice Giuliante per il centro di Chirurgia del Fegato e delle Vie Biliari che al Gemelli dirige l’Unità operativa complessa di Chirurgia Biliare.
“Sono orgoglioso di questo progetto –  ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – sui cui abbiamo investito le nostre migliori energie negli ultimi due anni con la consapevolezza di portare a Cefalù competenze e professionalità tra le migliori in Italia. Lo scopo è triplice: offrire ai siciliani le migliori cure nella nostra regione, intercettare quelle patologie con più numerosi “drg di fuga”, e ampliare le prestazioni offerte dal nostro ospedale. Il progetto – ha aggiunto il presidente Albano – ha una sua sostenibilità economica e i costi sono legati alle attività realizzate”.
“La partnership con la Fondazione Giglio vuole celebrare l’unione del Gemelli con una delle più brillanti realtà sanitarie siciliane – ha concluso Rocco Bellantone direttore del governo clinico della neonata partnership – con l’obiettivo dichiarato di evitare i viaggi della speranza. Noi vogliamo portare le migliori cure, assieme al Giglio, a Cefalù per far sì che i siciliani non siano costretti ad andare fuori dalla regione per farsi curare”.
L’intervento di Rocco Bellantone è stato preceduto da un video messaggio del presidente della Fondazione Gemelli, Carlo  Fratta Pasini in cui ha sottolineato “l’approccio del Gemelli nei confronti della fragilità e della malattia che ha un epicentro qui, in questo grande campus, ma in qualche misura si preoccupa dei malati e delle fragilità anche al di fuori dei propri confini. Ecco perchè oggi scegliamo di intervenire in questo progetto di partenariato con la Fondazione Giglio”.
Il progetto denominato “Gemelli Giglio Medical Partnership” prevede, inoltre, l’attuazione di programmi di ricerca biomedica, sperimentale e clinica, di programmi di formazione e trasferimento di know how, la valorizzazione delle risorse interne e, in una prospettiva più a lungo termine, l’avvio del percorso per il riconoscimento di IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) per il Giglio.
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