Perchè la ‘Ntinna a mari di Cefalù non si può disputare, per evitare i contagi, e la Corsa di Castelbuono si può tenere? Se lo chiedono i partecipanti alla ‘Ntinna in un comunicato che pubblichiamo integralmente.
«Abbiamo appreso, attraverso un comunicato, che la 239^ edizione della nostra storica “Ntinna a Mari” – prevista per il giorno 6 agosto – è stata annullata. In quanto protagonisti principali di questo nostra tradizionale evento, avremmo preferito partecipare – anche in delegazione – all’incontro ufficiale con le Autorità competenti che hanno preso questa drastica decisione. Ci saremmo potuti confrontare sulla possibilità di eventuali, diverse, soluzioni da adottare per evitare, tutti insieme, i paventati pericoli di una malaugurata diffusione di contagi connessa all’afflusso di pubblico. Invece si è scelta, anche per quest’anno, la via più drastica ovvero quella dell’annullamento della Ntinna».
I partecipanti della ‘Ntinna proseguono: «Tutti noi siamo ben consapevoli del momento storico che stiamo vivendo e, ovviamente, non sarebbe stata nostra volontà alcuna mettere a repentaglio la salute di tutti noi e dei nostri amati concittadini e turisti. Ciò che ci lascia molto perplessi, in questa vicenda, è la burocratica interpretazione delle norme: il fine ultimo da perseguire rimane, per TUTTI, quello di evitare il pericolo di assembramenti che possano costituire terreno fertile per un malaugurato aumento di contagi. Ed allora ci chiediamo che senso abbia autorizzare lo svolgimento di tante altre manifestazioni, tanto nel territorio cittadino quanto in quello provinciale, che richiamano inevitabilmente pubblico in quantità incontrollabile».
Preciso il riferimento che i partecipanti alla ‘Ntinna fanno nel loro comunicato: «Si pensi, per un solo istante, al Giro Podistico Internazionale di Castelbuono (inserito nel programma dei festeggiamenti patronali), allo sparo dei giochi d’artificio, alla tipica presenza delle numerosissime bancarelle, ai locali notturni della movida estiva: non costituiscono, forse, motivo di assembramento popolare o la discriminante rimane soltanto la burocratica definizione di “spettacolo” e di “festa patronale” ? La nostra non vuole essere una lamentela per non aver avuto la possibilità di sfidarci su quel tradizionale palo insaponato. La nostra rimane una richiesta di comportamento coerente e univoco da parte di TUTTE le Autorità preposte e competenti alle quali è rimesso il compito di salvaguardare la salute di TUTTI, nessuno escluso. Siamo certi che le Autorità competenti siano ancora in tempo per rivedere le decisioni assunte anche attraverso l’adozione di importanti prescrizioni limitative dell’afflusso di pubblico nelle immediate vicinanze del luogo di svolgimento dell’evento e ciò al fine di non privare la nostra Città di un evento rappresentativo della nostra Storia e delle nostre Tradizioni. I partecipanti della Ntinna»