Cefalù, invasione della neonata. Controlli in pescherie e ristoranti

Eseguite cinquanta ispezioni tra Cefalù e Terrasini. Trovate cassette di neonata sui banconi di pescherie e ristoranti.

Nel corso dei controlli sono state trovate cassette di neonata sui banconi di pescherie e ristoranti. Sardine, alacce e alici pescate con reti dalle maglie finissime, assolutamente illegali, che servono proprio per catturare specie ittiche che non hanno ancora raggiunto le dimensioni minime imposte dalla normativa. Sono cinquanta i controlli eseguiti nei giorni scorsi dai militari della guardia costiera nelle attività sparse in provincia di Palermo, da Cefalù a Terrasini, che hanno portato a dieci sanzioni (per un totale di circa 16 mila euro), una denuncia e al sequestro di circa 600 chili di pescato.

L’attività rientra in una più complessa attività di contrasto alla pesca illecita denominata Phoenix che è stata coordinata dal Centro di controllo area pesca della Direzione marittima della Sicilia occidentale con il coinvolgimento delle Capitanerie di porto di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela, impegnate nelle ispezioni nei mercati, sulle imbarcazioni, tra i venditori ambulanti e ancora nei mercati rionali, nei ristoranti e sui mezzi utilizzati per il trasporto su gomma. Oltre 500 i controlli effettuati. Sono stati riscontrati 45 illeciti amministrativi e 7 illeciti penali, con sanzioni elevate per un ammontare di circa 50 mila euro euro. Ventotto i sequestri eseguiti, per un totale di 1800 chili di prodotto ittico illecitamente pescato e/o detenuto. Gran parte del pesce sequestrato, ritenuto idoneo al consumo umano, è stato devoluto in beneficienza ad istituti caritatevoli.

“La pesca del novellame – si legge in una nota della guardia costiera – non è sostenibile, crea danni enormi agli stock ittici e va ad alterare l’equilibrio di una risorsa naturale già messa a dura prova dalla pressione antropica. Questo perché la cattura di pesci così piccoli non permette alle specie di raggiungere l’età adulta e ne blocca dunque il ciclo riproduttivo, andando ad impoverire sempre più la fauna marina ed arrecando danni all’intero ecosistema”.

Il personale della guardia costiera continuerà, nei prossimi giorni, ad effettuare controlli relativi alla conservazione e alla vendita di prodotti ittici, affinché venga rispettato uno sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche e al contempo garantire la sicurezza del consumatore finale attraverso la rimozione dal mercato di prodotti potenzialmente nocivi per la salute in quanto non rispondenti ai requisiti di legge. La stessa guardia costiera invita i consumatori ad evitare l’acquisto di specie ittiche allo stato giovanile, in modo da ridurre la richiesta di mercato e, di conseguenza, l’offerta proposta da commercianti del settore in spregio alla pertinente normativa ed in danno della fauna marina.

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