E’ morto Massimo Barrale, il primo violino successore di Salvatore Cicero

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Lo annuncia la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Oggi è un giorno triste per la FOSS. Se ne va un musicista, un amico, un uomo eccezionale, un pilastro della nostra orchestra, di cui è stato spalla per quasi quaranta anni.
La Fondazione tutta si stringe attorno al dolore della famiglia di “Massimo”, sentendosi essa stessa parte di questa famiglia.
Lo vogliamo ricordare così, con il racconto degli anni trascorsi con noi.
Quando nell’estate del 1982 scomparve repentinamente la prestigiosa spalla dell’Orchestra, Salvatore Cicero, fu un momento di smarrimento per l’Ente (oggi Fondazione) Orchestra Sinfonica Siciliana. Fu dal nuovo concorso per Spalla, espletato a breve, che emerse la figura di un giovane promettente e orgoglioso del ruolo, Massimo Barrale, ruolo che avrebbe tenuto con passione e professionalità sino agli albori del 2019.
In questi quasi quarant’anni, Barrale, molto stimato dalla Direzione artistica di Roberto Pagano e poi da tutte le successive, è stato personaggio di spicco delle grandi Stagioni sia negli anni del Teatro Golden che della successiva tappa del Politeama Garibaldi, nonché attraverso quelle tournée – dal Festival di Praga alla Biennale di Venezia al Giappone- che hanno portato alto il nome della Sicilia.
Barrale si rivelò negli anni il riferimento fiduciario e costante per Direttori legati all’Orchestra di più assidua frequenza come Alain Lombard, Vladimir Delman, Milan Horvat, Eliahu Inbal, Hubert Soudant, Franz Welser Most; il pubblico della Sinfonica ormai lo identificava con la lunga storia della compagine siciliana; per l’affetto e la stima dei colleghi, non soltanto della fila, era semplicemente “Massimo”, legame rafforzato dalla sua naturale cordialità e da quel forte ottimismo che non lo ha mai abbandonato neanche nei momenti bui della malattia.
Non solo Primo violino, Barrale è stato valente e versatile solista nei repertori più vari da Mozart a Szymanovski; si ricorda ancora un Doppio Concerto di Bach in duo con la storica spalla dei Berliner, Leon Spierer.
Massimo mancherà, ma resterà vivo nei cuori di chi lo ha conosciuto, stimato, amato. Resterà vivo nell’anima più profonda della nostra orchestra. (FOSS)

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