Quando mangiare i kiwi per abbassare l’indice glicemico? Trucchetto della nonna

Gli esperti consigliano di mangiare un kiwi al giorno perché è ricco di fibre e povero di carboidrati. Il suo indice glicemico varia da 47 a 58. Per questo aiuta nella gestione della glicemia.

Come abbassare la glicemia con i kiwi?

Un studio scientifico ha mostrato che i kiwi a colazione ogni giorno rallentano l’assorbimento degli zuccheri nel flusso ematico. Questo perché le fibre che apportano hanno una grande capacità di trattenere l’acqua. Quando vengono ingerite, infatti, trattengono l’acqua, gonfiandosi e ispessendosi. Acquisiscono per questo una consistenza gelatinosa. Quando la colazione viene digerita, gli alimenti sono scissi. Queste sostanze zuccherate si muovono più lentamente lungo la sostanza gelatinosa formatasi dalle fibre. Vengono in questo modo assorbiti più lentamente nel sangue e l’energia è rilasciata più gradualmente.

Chi ha la glicemia alta può mangiare i kiwi?

Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra il loro consumo ed un miglior controllo dei livelli di glicemia nel sangue. I kiwi contengono vitamina C, E e A, flavonoidi, potassio. Apportano anche elevate quantità di beta-carotene che proteggono dai radicali liberi e migliorano la salute generale. Essendo i kiwi poveri di carboidrati aiutano nella gestione del diabete ma anche a ridurre il colesterolo. Medici e biologi nutrizionisti affermano che la porzione quotidiana di kiwi si dovrebbe attestare intorno a due frutti. Questo per poter sfruttare al meglio i benefici legati al prendere questo frutto.

Quale verdura abbassa la glicemia?

Le cime di rape cono in grado di abbassare l’indice glicemico e fanno bene a chi ha il diabete. Sono ricche di sostanze che fanno assorbire la bile in eccesso. In questo modo favoriscono la riduzione del colesterolo e nello stesso tempo coadiuvano e migliorano l’intero processo della digestione. Per mantenere il più possibile inalterate le loro caratteristiche vanno sbollentate a vapore oppure. Si possono anche saltellare in padella per alcuni minuti. Sono un ottimo contorno. Attenzione però nel mangiarle. Il loro consumo non è consigliato se si soffre di calcoli renali, oppure di gotta. Le purine che contengono aumentano la trasformazione di acidi urici.

Quale salume non può assumere un diabetico?

La mortadella è da evitare o da assumere solo occasionalmente quando si ha il diabete. Uno studio condotto dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro evidenzia che si corrono rischi quando si consumano affettati e carni rosse ogni giorno. Aumenta il rischio di contrarre tumori legati all’apparato digerente. Ecco cosa contiene un etto di mortadella:

  • Acqua: 52,3%.
  • Proteine: 14,7%
  • Lipidi: 28,1%.
  • Colesterolo 70 mg;
  • Carboidrati 1,5%.
  • Zuccheri solubili: 1,5%.
  • Energia: 317,0 kcal.
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