Accogliendo il Messaggio del Papa, anche nella Cattedrale di Cefalù si terrà una Veglia di Preghiera per la pace in Ucraina e nel mondo, presieduta dal Vescovo di Cefalù S.E. Monsignor Marciante.
Alle ore 18 la Celebrazione con l’imposizione delle Ceneri
Ore 20.00 Veglia per la Pace
Ogni Venerdì alle ore 18.00 la liturgia della Croce
“𝐶𝑎𝑟𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑖 𝑓𝑟𝑎𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑒𝑙𝑙𝑒,
𝑟𝑖𝑐𝑜𝑚𝑖𝑛𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑠𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜.
𝐸̀ 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑟𝑖𝑡𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑙𝑖𝑡𝑢𝑟𝑔𝑖𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑎 𝑖𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑒 𝑙𝑜 𝑟𝑖𝑐𝑟𝑒𝑎, 𝑟𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜𝑙𝑜.
𝑁𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑒 𝑛𝑒𝑚𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑖𝑙 𝑣𝑜𝑙𝑒𝑟 𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑒 𝑙𝑎𝑛𝑐𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑜𝑟𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑜 𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑒𝑠𝑒𝑡 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑜.
𝑅𝑖𝑐𝑜𝑚𝑖𝑛𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒: 𝑒̀ 𝑙’𝑖𝑟𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎, 𝑐ℎ𝑒, 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑜𝑛𝑜, 𝑐𝑖 𝑟𝑖𝑓𝑎̀ 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑖” (Dal Messaggio del Vescovo per la Quaresima)
Queste le parole di Papa Francesco dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle!
In questi giorni siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra. Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente. Per questo rinnovo a tutti l’invito a fare del 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, una giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina. Una giornata per stare vicino alle sofferenze del popolo ucraino, per sentirci tutti fratelli e implorare da Dio la fine della guerra.
Chi fa la guerra dimentica l’umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio. E si distanzia dalla gente comune, che vuole la pace; e che in ogni conflitto è la vera vittima, che paga sulla propria pelle le follie della guerra. Penso agli anziani, a quanti in queste ore cercano rifugio, alle mamme in fuga con i loro bambini… Sono fratelli e sorelle per i quali è urgente aprire corridoi umanitari e che vanno accolti.
Con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina – e non dimentichiamo le guerre in altre parti del mondo, come nello Yemen, in Siria, in Etiopia… –, ripeto: tacciano le armi! Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza. Perché chi ama la pace, come recita la Costituzione Italiana, «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» (Art. 11).