Muore in aeroporto: dove andare a Torino per festeggiare la laurea del figlio

Era in procinto di partire in aereo per Torino dove mercoledì avrebbe dovuto assistere alla laurea del figlio. Un malore improvviso all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo ha stroncato la vita a Dario Carlino, 55 anni, cancelliere del tribunale di Patti.

A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Con lui c’era anche la moglie. La comunità di Santo Stefano di Camastra, dove l’uomo viveva, è a lutto. Il sindaco Francesco Re ha proclamato il lutto cittadino. Carlino era stato anche consigliere comunale.  Sindaco e amministrazione di Santo Stefano di Camastra lo hanno ricordato così: “Ad ognuno di noi che ha avuto l’onore di condividere con te un tratto di vita e di impegno sociale lasci in eredità il valore della tua amicizia, la dedizione e l’amore verso la tua amata Comunità Stefanese. Ciao Dario”.

Anche la Procura di Patti è in lutto: “La Procura di Patti piange la morte del suo direttore amministrativo, Dario Carlino. Questa mattina, a soli 55 anni, ci ha lasciato Dario Carlino, funzionario attento e diligente, persona buona e generosa, sempre sorridente, sempre pronto ad intervenire e risolvere i problemi di tutti”. La nota a firma del personale amministrativo, dei magistrati e del Procuratore della Repubblica Angelo Vittorio Cavallo così continua: “Il destino crudele ha voluto che non potesse assaporare quella gioia, non potesse esprimere il giusto orgoglio di uomo e di padre per quella meta raggiunta. Un intero ufficio piange la sua scomparsa, ancora attonito per una perdita così improvvisa, così inspiegabile, e per questo ancora più dolorosa. La procura di Patti si stringe ai suoi familiari in questo momento di grande dolore, di angosciosa incredulità. Lo ricorderemo tutti per il suo grande attaccamento al dovere, per la sua professionalità, per il suo impegno continuo, per la sua vita dedicata al lavoro ed al servizio degli altri. Egli lascia un vuoto che non potrà essere mai colmato, non solo per il grande valore professionale, ma, ancora di più, per le sue doti di uomo giusto e garbato, di gentiluomo d’altri tempi. Grazie per tutto, caro Dario…”.

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