Hyrule, il Continente, Skyrim: chiunque abbia dimestichezza con il mondo del videogaming non avrà avuto alcuna esitazione nel riconoscere i mondi di gioco di Legend of Zelda, The Witcher e Elder Scrolls V. Si tratta di alcuni fra tanti, tutti accomunati dal calare il videogiocatore in un contesto inventato dove esplorare un mondo sconosciuto, impararne le regole e vivere al suo interno svariate avventure. Una categoria di titoli, tuttavia, rinuncia a tutto questo: i videogiochi simulativi. Questi ultimi infatti non hanno alcuna pretesa di costruire una mappa di gioco accattivante, di predisporre avventure coinvolgenti né di inventare un gameplay particolare: si limitano, al contrario, a rendere digitale quanto nella realtà è già in sé stesso un gioco o uno sport. Ma se a prima vista questo potrebbe sembrare un limite, non può invece passare inosservato come anche i videogiochi simulativi vantino delle attrattive che, spesso, solo questi sono in grado di offrire.
Un ottimo esempio viene dal mondo dei simulatori sportivi: fra calcio, ciclismo, basket, hockey, baseball e così via non è esagerato sostenere che ogni sport abbia una sua rappresentazione videoludica. Ben lungi da rappresentare una mera digitalizzazione di uno sport esistente, tuttavia, questo genere di titoli vanta alcuni tratti distintivi peculiari. Primo fra questi va senz’altro posta la possibilità di ricreare nel contesto videoludico gli scenari già vissuti nella realtà dello sport: chiunque si sia mai approcciato a un gioco di calcio avrà provato almeno una volta a rigiocare una partita fra due squadre protagoniste di una finale di Champions o di un Mondiale, appuntamento sempre molto atteso, cercando di riscriverne l’esito. Non può poi ignorarsi il ruolo ricoperto, dai medesimi titoli, nel panorama dello sviluppo degli eSport: se recentemente sono stati protagonisti negli eventi introduttivi all’ultima edizione dei Giochi Olimpici, già da tempo si ragiona circa una loro piena inclusione nell’ambito degli sport ospitati dalla rassegna olimpica, a testimonianza di un percorso evolutivo ancora in fase di sviluppo.
C’è poi da considerare come proprio i videogame simulativi offrano una componente di sfida in grado di essere estesa a praticamente qualsiasi destinatario purché connesso online. È il caso di alcuni dei più tradizionali passatempi da praticare in compagnia, la cui versione digitale beneficia proprio di questo aspetto: la possibilità di sfidare a scacchi persone da tutto il mondo su piattaforme dedicate o di provare passatempi ordinati sia per tema che per tipologia di jackpot, come previsto su PokerStars Casino, rappresentano infatti alternative in grado di far rivivere i classici passatempi in versione digitale. Anche in questo caso è evidente come si tratti di intrattenimenti spesso equiparabili a veri e propri sport, e le cui versioni in forma di videogioco sono in grado di mettere in contatto giocatori da qualsiasi parte del mondo, non più legati di conseguenza alla presenza fisica nello stesso posto. Ben lungi dall’essere delle semplici conversioni in videogioco, dunque, in questo genere di titoli simulativi componente centrale è la competizione con altri avversari umani, sebbene per il tramite del web.
Il confine tra videogioco e simulazione, infine, consente di guardare a determinati titoli di questo genere come delle vere e proprie palestre, quasi fossero degli ambienti nei quali ricreare un realismo estremo attraverso il quale acquisire pratica, da un lato, e dall’altro vivere un’esperienza il più possibile aderente alla realtà. Sotto il primo profilo si possono considerare i simulatori di guida, ormai giunti ad altissimi livelli di realismo. Guardando alla Formula 1 si scopre che il più importante tra i simulatori videoludici, sviluppato annualmente da Codemasters, viene regolarmente utilizzato anche dagli stessi piloti: non solo infatti questi partecipano a gare online trasmesse in streaming, ma da un punto di vista più strettamente professionale il simulatore, accompagnato dai più avanzati hardware specializzati, è utilizzato per familiarizzare con i circuiti protagonisti del Mondiale. Sotto il secondo profilo si possono considerare altri simulatori totalmente incentrati sul realismo come, per quanto meno sportivo, Microsoft Flight Simulator. Il valore videoludico del titolo infatti risiede totalmente nella sua natura simulativa: grazie a questa è possibile vivere l’esperienza di pilotare uno dei numerosissimi aeroplani presenti, simulando ogni aspetto della sua gestione. Se il pubblico di videogiocatori appassionati a tali vette di realismo potrebbe sembrare minoritario, va comunque considerato che il gioco viene utilizzato anche nei corsi di formazione dedicati a veri piloti: la riproduzione di procedure, cockpit e perfino mondo di gioco e aeroporti, arrivati alla scala 1:1 nell’ultimo capitolo della serie, rendono infatti il titolo uno strumento estremamente valido per simulare la gestione di un vero aeroplano.