La Regia Aeronautica – A partire dal 1923 le forze aree dell’esercito e quelle della marina, unità già operanti nel primo conflitto mondiale, furono riunificate sotto un unico organismo, il Commissariato per l’Aeronautica (1). Esso comprendeva: un Comando Generale di Aeronautica da cui dipendevano tutte le forze aeree e un’Intendenza Generale, quest’ultima, che abbracciava tutti i servizi tecnici. Sempre nello stesso anno si costituirono il Corpo di Stato Maggiore dell’Aeronautica (ruolo naviganti), il Corpo del Genio Aeronautico, e il Corpo di Commissariato Aeronautico, nacque così la terza forza armata del Regno.
Questa organizzazione sia pur solamente transitoria, si potenziò a partire dal 1925, con la trasformazione del Commissariato in Ministero, il quale racchiuse in sé l’organico di questa nuova forza.
Pertanto alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, le Forze Aeree dell’Aeronautica furono suddivise in Armata Aerea e in Aviazioni Ausiliarie per l’Esercito e la Marina.
Con l’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940), l’Armata Aerea era così ripartita:
Ia, IIa, IIIa Squadra Aerea, IVa Zona Aerea Territoriale, Aeronautica della Sardegna, Aeronautica dell’Albania, Aeronautica della Libia, Aeronautica dell’Egeo e forze in Africa Orientale Italiana.
L’aviazione per l’Esercito comprendeva 37 squadriglie, mentre l’aviazione della Marina contava 19 squadriglie, più quattro Sezioni Costiere.
Abbiamo chiesto al Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo (2) del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”, di descriverci la cartina della “Dislocazione Reparti Armata Aerea al Giungno 1940” (3) in particolar modo le forze aeree distribuite in Sicilia.
La Regia Aeronautica: «La cartina che qui si commenta mostra graficamente la distribuzione delle forze aeree italiane all’inizio delle ostilità. Per quanto riguarda la Sicilia proviamo a decifrarne la simbologia, in funzione delle località interessate:
Palermo. Naturalmente è sede del Comando della 2^ Squadra Aerea, che sovrintende a tutte le attività regionali. La comanda il Generale di S.A. Gennaro Tedeschini Lalli.
Sempre Palermo (Boccadifalco) è sede della 1^ Divisione Caccia Terrestri “Aquila”, al comando del Generale di D.A. Vincenzo Velardi. Da questi dipende il 1° Stormo Caccia Terrestri, al comando del Col. Pil. Mario Piccini, dotato di 26 Fiat CR 32 e 17 Fiat CR 42.
Catania (Fontanarossa). Qui troviamo la 3^ Divisione Bombardieri Terrestri “Centauro”, al comando del Generale di D.A. Ettore Lodi, alle cui dipendenze troviamo il 34° Stormo Bombardieri Terrestri (Col. Pil. Umberto Mazzini), con 27 Savoia Marchetti SM 79, e il 6° Gruppo Autonomo Caccia Terrestri (T.Col. Pil. Armando Francois), con 26 Macchi MC 200.
L’aeroporto di Castelvetrano (Tp) è sede del 36° Stormo Bombardieri Terrestri, al comando del Col. Pil. Carlo Drago (dipendente dalla IX Brigata Aerea “Nibbio”), con 32 SM 79.
L’aeroporto di Sciacca (Ag) ospita il 30° Stormo Bombardieri Terrestri (Col. Pil. Antonio Serra), che dispone di 27 SM 79.
L’aeroporto di Gela (Ag) risulta sede del 41° Stormo Bombardieri Terrestri (Col. Pil. Enrico Pezzi), con 18 SM 79.
L’aerodromo di Comiso è sede dell’11° Stormo Bombardieri Terrestri (Col. Pil. Arnaldo Lubelli), con 33 SM 79.
Infine a Pantelleria troviamo il 96° Gruppo Autonomo Bombardieri a Tuffo (Magg. Ercolano Ercolani), dotato di un numero imprecisato di Savoia Marchetti SM 85.
In totale, dunque, la Sicilia, al centro dell’importantissimo scacchiere del Mediterraneo, dispone sulla carta di 69 aerei da caccia e 141 da bombardamento.
Considerato che le macchine operative raramente superavano il 50%, ci si rende conto della insufficiente dotazione per potere contrastare le forze avversarie, in particolare per quanto riguarda la Flotta Britannica e Malta (la Francia è già fuori dai giochi).
La cooperazione con la Regia Marina sarà sempre motivo di insoddisfazione dei Comandi, che per tutto il conflitto non riusciranno a coordinarne le azioni, con gravi conseguenze sul piano tattico.
Non meno critica la situazione qualitativa dei velivoli. Delle 210 macchine nominalmente in carico ai reparti, all’inizio del conflitto possono dirsi ancora validi i caccia Macchi MC 200, e per poco tempo ancora i Fiat CR 42 (biplani), mentre i 26 CR 32 di Boccadifalco, ottimi durante la Guerra Civile Spagnola, sono ora del tutto inadeguati, ed utilizzabili solo a fini addestrativi.
Migliore la situazione dei bombardieri, con gli Sparviero (SM 79) che, pur non all’altezza delle produzioni anglo-americane o tedesche, riusciranno a dire la loro per tutta la durata del conflitto.
Da stendere un velo pietoso, infine, sugli SM 85 di Pantelleria, macchine dall’infelice genesi e pericolosissime per gli equipaggi, ben presto sostituiti nel ruolo dei “tuffatori” dal “Picchiatello”, nient’altro che lo Stuka tedesco, concesso dall’alleato in più lotti, per un totale di circa 160 esemplari».
(1) Araldica www.aeronautica.difesa.it
[…] Il 28 marzo 1923 con Regio Decreto n° 645 nasce la Regia Aeronautica.
Il 31 luglio 1923 furono istituiti due Corpi essenziali alla vita ed operatività della nascitura Arma: il Corpo del Genio Aeronautico ed il Corpo di Commissariato Aeronautico.
Il personale della Regia Aeronautica venne all’epoca suddiviso in tre ranghi: gli ufficiali, i sottufficiali e la truppa, i quali in base alle mansioni erano raggruppati in un Corpo di Stato Maggiore, un Corpo del Genio Aeronautico, un Corpo di Commissariato Aeronautico, un Corpo degli aeroporti e un Corpo Equipaggi Regia Aeronautica.
Ciascuno di questi corpi non era inizialmente ripartito in ruoli, specialità e categorie, come avverrà successivamente ma suddiviso in due grandi categorie: personale navigante e personale non navigante.
Nel 1925 il Regio Decreto n° 627 ristrutturò la neonata Regia Aeronautica
prevedendo una nuova struttura organizzativa e la suddivisione del personale in ruoli e categorie, con la necessità di determinare i distintivi indicanti gli stessi.
Con la Circolare n° 176 del Giornale Ufficiale del 1925, vennero quindi introdotti una serie di distintivi d’arma, di ruolo e di specialità che annullarono i precedenti.
Il Corpo di Commissariato già all’epoca si suddivideva in due ruoli, entrambi composti esclusivamente da ufficiali: il ruolo di Commissariato con funzioni direttive ed il ruolo di Amministrazione con funzioni più propriamente contabili.
I distintivi del ruolo Commissari e Amministrazione del Corpo di Commissariato erano due:
Ruolo Commissari: due ali spiegate e congiunte caricate di una stella in un cerchio;
Ruolo di Amministrazione: una stella dorata a cinque punte, su fondo di smalto bianco, dentro una corona di alloro dorato.
Nel 1929 il Generale di Squadra Aerea Italo Balbo decise per un nuovo ordinamento e la Regia Aeronautica venne ripartita in un’Arma (Ruolo Combattenti) e due Corpi (Genio Aeronautico e il Commissariato Aeronautico).
Vennero così introdotti nuovi distintivi d’arma, corpo, ruolo e categoria. Per il ruolo Commissari e per il ruolo Amministrazione venne prevista una stella a cinque punte posta entro un cerchio a tortiglione.
Nel decennio che va dal 1930 al 1940 i distintivi raffiguranti i ruoli del Corpo di Commissariato furono i seguenti:
Ruolo di Commissariato due fronde di alloro;
Ruolo di Amministrazione una stella dorata entro un cerchio rosso bordato d’oro. Dal 1934 (con la le Aggiunte e Varianti all’Od-4/30) venne adottato come distintivo un serto di alloro dentro un cerchio dorato.
Nel 1937, con la pubblicazione della direttiva di Forza Armata (Od-4), i distintivo per il Ruolo di Commissariato e per il Ruolo di Amministrazione furono raffigurati come di seguito :
Nel periodo bellico i distintivi del Corpo di Commissariato della Regia Aeronautica non subirono modifiche di sorta rispetto a quanto stabilito nell’OD-4 del 1937 e nelle successive Aggiunte e Varianti […].
(2) Geologo, già funzionario presso il Comune di Termini Imerese (PA), appassionato di storia militare e membro del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”.
(3) Cartina tratta da: Rodolfo Gentile “Storia delle Operazioni Aeree nella Seconda Guerra mondiale (1939-1945)
Foto a corredo dell’articolo: Una formazione di quattro S.M.79 della 54ª Squadriglia del 15º Stormo durante una missione in Africa Settentrionale nell’estate del 1940. Diario Storico del 15º Stormo – Archivio Storico Aeronautica Militare Italiana.
Bibliografia Sitografia:
Rodolfo Gentile “Storia delle Operazioni Aeree nella Seconda Guerra mondiale (1939-1945)” Firenze, 1956.
Giuseppe Longo, “Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese”, Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici (I.S.P.E.), Palermo, 2021.