Il contesto attuale è costellato da numerosi fattori che hanno portato ad un’attenzione particolare all’aspetto alimentare: diversi disturbi, oggi particolarmente diffusi e noti come la glicemia alta sono indiscutibilmente legati allo stile di vita, alimentazione inclusa.
Cause
L’iperglicemia, ossia la presenza di livelli più elevati del normale di glicemia (sostanzialmente gli “zuccheri” presenti nel sangue) è infatti in deciso aumento e provoca diversi sintomi se non tenuta opportunamente sotto controllo. Spesso la glicemia è associata alla presenza di diabete ma non si tratta dell’unica eventualità che può evidenziare valori più alti del normale: anche uno stile di vita particolarmente sedentario, obesità e una dieta squilibrata, sopratutto se particolarmente ricche di carboidrati e ovviamente, zuccheri raffinati. Può avere incidenza anche durante e dopo regimi di medicinali particolari oppure a seguito di operazioni. I valori glicemici normali calcolati, a digiuno, tra i 70 e 100mg/dl.
Un’attività fisica ed una maggiore “cura” verso l’alimentazione rappresentano le migliori soluzioni, oltre ad una discreta attività fisica regolare per “tenere a bada” questo valore, che deve essere controllato a cadenza regolare.
Glicemia alta, ecco i cibi che la causano: “attenzione”
Gli alimenti che causano o comunque peggiorano la tendenza di questa malattia così diffusa sono vari, e sono sopratutto legati ad alimenti complessi, sopratutto se costituiti da zuccheri raffinati, ma non solo. Quali sono i cibi che causano maggiormente l’incremeento dei livelli di glucosio nel sangue?
Tendenzialmente qualsiasi forma di zucchero raffinatoi, dolci, le bevande zuccherate e i prodotti da forno preparati con farine raffinate, quindi la quasi totalità di pane e pasta (meglio optare per le varietà “integrali”). Da ridurre più possibile l’apporto di carni rosse, in favore di un consumo limotato di quelle bianche (come il pollame). Non così “nocive” ma comunque problematiche se in quantità eccessive le patate.
E’ essenziale consultare il nostro medico per comprendere con precisione i nostri “limiti” e cosa conviene mangiare. Risulta fondamentale beree con sufficiente regolarità.