10 Agosto, San Lorenzo. Stiamo entrando nel vivo dello spettacolo dello sciame meteorico delle Perseidi, le note “lacrime di San Lorenzo”, le meteore più famose dell’anno. La fase di massimo del fenomeno si avrà nella notte tra il 12 e il 13 agosto, anche se non è da escludere che anche le notti dopo l’8 e fino al 15 potranno essere buone per l’osservazione. Anche perché la Luna piena di questo mese cade proprio il 12 agosto, e la sua luce disturberà in parte la visione delle scie luminose lasciate dalle meteore.
La notte del massimo, cioè quella in cui in teoria si possono vedere più “stelle cadenti”, come detto, è quella tra il 12 e 13 agosto (e non, come vuole la tradizione, quella del 10 agosto), perché è in quella notte che la Terra entra nel cuore della coda di polveri lasciate dalla cometa Swift-Tuttle.
QUANDO E DOVE VEDERLE. Il momento migliore per ammirare le Perseidi sono le ore a partire dalla mezzanotte, ma vale la pena tenere conto che a qualunque ora potrebbe capitare di osservare una meteora. I luoghi ottimali per le osservazioni, invece, sono ovviamente le zone lontane da fonti di luce: quindi via dalle città, dai centri commerciali di periferia e da qualunque fonte di illuminazione. Più il cielo è buio più deboli sono gli oggetti che si possono vedere, e dunque è maggiore il numero di stelle cadenti potenzialmente visibili. La porzione di cielo preferenziale è quella rivolta verso nord-est, perché è da lì che sorge e si alza nel cielo la costellazione di Perseo, dalla quale le meteore sembrano provenire per un effetto di prospettiva. Tuttavia, possono apparire meteore anche in altre regioni del cielo.
SERVONO STRUMENTI? Per questo tipo di osservazione non servono telescopi, binocoli ecc. Lo strumento migliore sono i nostri occhi. A cui va abbinata una buona dose di pazienza.
Il fenomeno venne osservato per la prima volta nel 36 d. C., proprio nel giorno in cui, un paio di secoli dopo, sarebbe avvenuto il martirio di san Lorenzo, durante una persecuzione ordinata dall’imperatore romano Valeriano. Il 10 agosto del 258 d. C. Lorenzo venne arso vivo su una graticola e dunque, secondo la leggenda, le “stelle che cadono” (ma in realtà, come detto, non si tratta di stelle) in quella notte rappresenterebbero le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio o, in alternativa, i carboni ardenti della graticola stessa. Da qui è nata anche la credenza popolare secondo cui chi ricorda il dolore del santo guardando le sue “lacrime”, vedrà realizzato un desiderio. (Fonte: Focus.it)