I suoi abitanti sono appena 104 e si estende su una superficie di 9,2 chilometri quadrati. Si trova nel Piemonte e durante l’estate organizza il “Pranzo della terza età” per festeggiare gli anziani. All’interno di questo comune abitano 63 famiglie. Il reddito medi si aggira intorno ai dodicimila euro e l’età media degli abitanti è di circa 49 anni. Stiamo parlando di Rosazza, un comune a 23 minuti da Biella che quale piatto del borgo offre la polenta concia. E’ preparata con farina gialla arricchita dalla “toma locale” e burro degli alpeggi.
Un po’ di storia
Il comune di Rosazza deve il suo nome al torrente Rusascia che scorre ai piedi del Borgo. Deve la sua bellezza ad un progetto architettonico legato a simboli dell’occultismo. Il visitatore ammira una architettura dal richiamo medioevale. Trova merlature guelfe e finte rovine arricchite da simbologie esoteriche. Per questo al piccolo comune biellese gli è valsa la nomea di “Comune più misterioso d’Italia“. Bellissime sono le fontante parlanti che vi si trovano. Fontane su cui sono incisi messaggi per i viandanti, che invitano a bere l’acqua fresca, cristallina e leggerissima.
Il Castello di Rosazza
Il Castello si trova lungo la strada che costeggia il torrente Pragnetta. La sua costruzione è iniziata nel 1883 quando arriva la torre guelfa di gusto medievale. Con essa anche la palazzina sottostante. La costruzione termina nel 1899 quando si completa la manica perpendicolare. Il castello si utilizzava come residenza estiva. Il Castello rappresenta il terzo vertice di un triangolo insieme alla Chiesa ed al Municipio. La torre è in stile medioevale. La muratura è realizzata in piccoli blocchi di pietra disposti a lisca di pesce. La pianta è circolare. La merlatura nasconde 12 poltrone di pietra che fanno da corona ad una scala a cinque gradini.
Alla sommità si arriva attravero una scala interna in pietra di cento gradini. Oggi il Castello non è accessibile ma si può ammirare solo dall’esterno. Da visitare invece la Casa museo. I locali sono arredati come all’epoca. Si possono osservare la cucina, le camere, i locali per il lavoro artigianale e la stalla. Vi si conservano i documenti, i disegni e gli strumenti di precisione della Scuola Tecnica Locale. Durante l’estate sono diverse le manifestazioni chesi organizzano nel piccolo borgo. La risottata è una gara fra chef locali a base di quattro risotti. C’è poi la piemontesissima “Bagna caoda. Un bollito misto a base di carni pregiate di produttori locali. Vi si tiene anche la “caccia al tesoro”, l’escursione all’Alpe Desate.
Da mangiare la buona Polenta concia
Chi arriva a Rosazza non può non mangiare la polenta Concia. Un piatto che durante il Rinascimento veniva servito con formaggi teneri, come il gorgonzola. Un tempo veniva mangiata tutti i giorni dai valligiani del Nord Italia. Per renderla più grassa mettevano il formaggio per affrontare le dure condizioni climatiche e di lavoro.