Se vuoi vedere il comune più fortunato della Sicilia ecco la località che devi subito visitare

I suoi abitanti sono circa 28.000 e si trova a 551 metri sul livello del mare. Si trova nel catenese e la  festa patronale si tiene il 13 dicembre. All’interno di questo comune abitano 10.000 famiglie. Il reddito medi si aggira intorno ai settemila euro e l’età media degli abitanti è di circa 40 anni.  Stiamo parlando di Belpasso dove a primavera sono stati vinti due milioni di euro. Nel 2017 sempre grazie ad un biglietto venduto da uno dei suoi tabacchi sono stati vinti cinque milioni di euro.

Un po’ di storia

Il comune di Belpasso risale al XIV secolo. L’attuale paese è stato rifondato quando prese il nome di Stella Aragona. In seguito prende il nome di Malpasso. E’ nel ‘700 che i suoi abitanti prendono il nome di belpassesi. L’attuale tracciato delle strade che s’incrociano ad angoli retti è il cuore dell’attuale paese. Solo la principale via Roma fa eccezione. E con essa anche le piazze Umberto e Duomo. Nello stemma vi è l’araba fenice. Il riferimento è alla capacità di rinascere dalle proprie ceneri. Tra i suoi luoghi di interesse la Cisterna della regina.

La cisterna della Regina

Fra i luoghi da visitare quando si arriva a Belpasso c’è la Cisterna della regina. Faceva parte di una villa edificata da Eleonora d’Angiò. Il suo scopo era di raccogliere le acque piovane che scendevano a valle. Il punto di raccolta dell’acqua oggi si osserva ancora. E’ una enorme cisterna che misura circa 35 metri di diametro. E’ a pianta circolare. Quando è stata fatta la sua profondità era fra 5 e 6 metri. Oggi si è ridotta ad appena 2,5 metri. L’acqua che vi si raccoglieva si utilizzava per gli animali e per lavare i panni.

All’interno della cisterna negli anni si è accumulata la rena vulcanica e il materiale fuoriuscito dalla bocca dei Monti Rossi. Per questo oggi l’interno della cisterna è coltivato a vigneto. Da visitare anche il duomo cittadino dedicato all’Immacolata. Vi si venera anche Santa Lucia. La campana di questa chiesa è la sesta per grandezza in Italia. Importante anche un crocifisso ligneo risalente alla fine del cinquecento. E’ raffigurato morente nel momento in cui rende lo spirito. Da fare una visita anche ai vulcani di fango. Sono piccole colline che eruttano argilla, rammollita dall’acqua.

Da non perdere la pasta con u maccu

Il piatto della tradizione è la pasta con u maccu che è una purea fatta con le fave, il finocchietto selvatico, i broccoli, il cavolfiore, gli asparagi. La tradizione culinaria nnota anche dei secondi piatti. Fra questi la carne di vitello sgrassata con cipolla, pomodoro e prezzemolo. Buono anche il falsomagro. E’ una grossa braciola ripiena di carne trita, uova, formaggio, cipolla e aromi. In alcuni quartieri si preparano pietanze a base di funghi, pasta fresca a volte ripiena.

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