I cavoli neri sono tra le verdure più resistenti a parassiti e malattie. Negli ultimi anni, però, vi sono state trovate elevate quantità di residui antiparassitari. Pieris brassicae e Mamestra brassicae sono i due lepidotteri che mettono più paura a chi coltiva cavoli. Si cibano delle sue foglie e possono portare anche alla morte della pianta. Anche se è efficace un insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis all’estero si utilizzano pesticidi chimici i cui residui fanno male.
Attenzione a lavare i cavoli neri prima di cucinarli. Consumati crudi oppure mal lavati possono portare Toxoplasma, Norovirus, Listeria monocytogenes e Virus dell’Epatite A. I cavoli neri vanno lavati con acqua corrente fredda e potabile. In questo modo si eliminano residui di terra e insetti. Se molto sporchi spazzolare la superficie ed eliminare le parti ammaccate. Per un’accurata pulizia riempire di acqua una bacinella e aggiungervi un cucchiaino di bicarbonato di sodio per ogni litro. Lavarvi i cavoli neri lasciando agire per circa 5 minuti. Alla fine risciacquare con acqua corrente. I benefici sulla salute dei cavoli neri sono tantissimi ed importanti. Contrastano l’azione dei radicali liberi. Depurano fegato e reni. Aiutano a smaltire sostanze tossiche. Potenziano il sistema immunitario.
Nella foto: i Cavoli che appartengono alla famiglia delle crucifere. La parte edibile sono le foglie ma anche le inflorescenze ancora immature nel caso di broccoli, broccoletti e cavolfiori.
I pesticidi più pericolosi
Secondo il dossier di legambiente “Stop pesticidi” Boscalid, Captan, Chlorpyrifos, Cyprodinil, Fludioxonil, Imidacloprid e Metalaxil sono i pesticidi più diffusi negli alimenti italiani. A preoccupare è il fatto che nel 34% degli alimenti passati sotto osservazione si trovano uno o più residui di pesticidi. Il multiresiduo inoltre è più frequente del monoresiduo.