E’ morto Biagio Conte: una vita nella preghiera al servizio degli ultimi

E’ morto Biagio Conte. La notizia è arrivata  questa mattina. Biagio Conte, 59 anni, nel 1993 aveva fondato la Missione Speranza e Carità. Un missionario laico protagonista di numerose battaglie in difesa dei poveri e degli indigenti a Palermo e non solo.
Da tempo era gravemente malato. E’ stato sempre sostenuto dai volontari  e dagli ospiti della comunità che aveva fondato.
Nella missione si sta recando anche il vescovo di Palermo Corrado Lorefice. Queste le sue parole nell’ultima Omelia a fianco di Fratello Biagio:
Quel lungo abbraccio che non si interrompe.
Nella solennità dell’Epifania, l’Arcivescovo Corrado Lorefice ha celebrato l’Eucaristia insieme a Biagio Conte, nella Missione Speranza e Carità di via Decollati.

“Restiamo stretti attorno a lui, testimone della presenza del Signore nelle nostre vite”

“E’ bello che possiamo celebrare l’Eucaristia qui insieme, ancora insieme a fratel Biagio.
E soprattutto è bello celebrare l’Eucaristia in questa giornata che per noi è il memoriale della Pasqua del Signore.
[…] Noi che siamo qui a celebrare l’Eucaristia insieme a fratel Biagio, stretti sempre a lui con grande affetto, a maggior ragione in questo momento della prova, facciamo memoria dell’esperienza di Gesù che nel deserto vince la tentazione forte della Parola di Dio. C’è poi la testimonianza dei Magi che sono mossi da una ricerca interiore, per questo scrutano il cielo e le stelle; sono dei ricercatori ma la loro ricerca viene illuminata dalla scrittura: sanno che devono salire a Gerusalemme, sanno che attraverso le scritture possono trovare colui che cercano, perché la verità non è un’idea o una dottrina ma una persona, è il bambino che loro riconoscono.
Quindi perché siamo qui oggi? Intanto per rinnovare la nostra vicinanza al carissimo fratel Biagio, per pregare per lui, perché lui non può essere solo in questa prova della vita e deve essere sostenuto nella fede; siamo qui perché oggi Biagio è colui che diventa la nostra stella, perché ci conduce all’essenziale e l’essenziale è questa via “altra” che dobbiamo imboccare, come ci ricorda il Vangelo di oggi. Se oggi noi non ci vogliamo più bene, se ci scanniamo, se facciamo guerre, è perché non riconosciamo colui che ci libera dal peccato, il Signore Dio; non lo riconosciamo perché ci illudiamo di percorrere la via dell’onnipotenza umana, non capendo che lontani da Dio, perdiamo il senso della vita.

Biagio, con la sua scelta di vita, scegliendo i piccoli, ci ricorda l’unica via che dobbiamo imboccare

, l’altra via; oggi per noi è più facile accogliere il messaggio dell’Epifania, dobbiamo tornare ad essere sapienti, noi siamo i Magi che devono intraprendere il cammino interiore facendoci illuminare da Dio per comprendere che il bambino è il Messia, colui che salva. Ecco perché fratel Biagio, innamorato di San Francesco d’Assisi, si è fatto povero e per i poveri, ribaltando la logica del mondo. Ricordate le Beatitudini? Sono la logica di Dio che è contraria alla logica del mondo: quando mai “beati i poveri, i miti, i misericordiosi”? Ecco perché oggi ognuno di noi che si stringe a Biagio deve interrogarsi chiaramente: “Quanto spazio sto dando al Signore nella mia vita?”. Questo è quello che dobbiamo imparare da Biagio e continuiamo ad apprendere da lui: non perdiamoci per altre vie, Biagio ci ricorda il primato di Dio nella nostra vita, per questo lo ringraziamo, perché oggi il Signore si manifesta nella nostra vita anche grazie a questa stella che Biagio, fascio di luce nella vita degli altri”.
E’ morto Biagio Conte: la chiesa è per lui in preghiera.

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