Tonno in scatola con mercurio? Attenzione al pesce spada e al verdesca

Il tonno in scatola è uno degli alimenti che si trova sempre nella dispenza di un italiano. E’ pronto da mangiare e a lunga scadenza. Il tonno apporta poche calorie, possiede grassi buoni e nello stesso tempo tante proteine. Il genere il tonno è tra gli alimenti che vengono consigliati per le diete ipocaloriche e per quelle degli sportivi. A differenza del tonno fresco quello in confezione si trova con facilità in tutti i supermercati ed a prezzo anche molto contenuto. E poi si conserva anche per molto tempo.

Ma il tonno in scatola è davvero un buon alimento che si può mangiare oppure fa male come dicono alcuni? Sugli scaffali dei supermercati il tonno è venduto nelle lattine oppure in barattoli di vetro. Entrambi i formati di tonno sono sicuri per la nostra salute ma è da preferiere il tonno conservato nel barattolo di vetro. Anzitutto perchè si vede subito il colore del pesce e si può così capire se è un prodotto fresco oppure surgelato e trattato. Inoltre il tonno nel barattolo di vetro è più compatto perchè i filetti di muscolo vengono inseriti nella loro integrità. In questo modo restano inalterate le proprietà organolettiche del tonno.

Nel tonno in scatola c’è mercurio? Per rispondere a questa domanda ci serviamo di un’analisi di Altroconsumo che ha portato in laboratorio un centinaio di pesci. E’ stato verificato se mangiandoli si supera il livello massimo di mercurio raccomandato. Ingerire elevate quantità di mercurio, infatti, provoca vomito, diarrea, coliche addominali con emorragia, polmonite interstiziale ed ha effetti anche sui nostri reni. Per l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) la dose settimanale di mercurio inorganico è di 4 mg/Kg.

Secondo le Analisi di Altroconsumo la possibilità di superare la soglia massima di mercurio raccomandato si ha quando si mangiano predatori di grossa taglia, come il pesce spada e la verdesca che è un tipo di squalo. Basta una sola porzione di questi predatori per assumere più del doppio della dose settimanale accettabile. Buone notizie invece per il tonno in confezione che è fra le specie che risultano poco contaminate. Fra questi anche la trota salmonata, le sardine e lo sgombro.

In conclusione bisogna preferire i pesci meno soggetti all’inquinamento da mercurio. Sono quelli di piccola taglia come il tonno e non carnivori. Nel mangiare il tonno bisogna variare le marche il più possibile evitando comunque di mangiare il pesce spada che non andrebbe consumato mai più di una volta la settimana. Attenzione ai bambini perchè con una sola porzione di tonno si raggiunge il 35% della loro quota di mercurio. Donne in gravidanza o che allattano dovrebbero evitare del tutto il consumo di pesci predatori.

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