La conservazione degli alimenti è da sempre stato uno dei pià grandi problemi dell’umanità e di tutte le culture del mondo a prescindere dai contesti: questo perchè tutti i cibi in genere si deteriorano con il trascorrere del tempo. Fin dall’antichità per conservare i cibi si è fatto ricorso a tante tecniche che hanno molte volte permesso di utilizzare alcuni alimenti a distanza di un certo tempo, si consideri per esempio quanto importante è stata ed è la conservazione sotto sale. La vera rivoluzione però si ha in tempi assai recenti quando si diffondono i sistemi di refrigerazione e i cibi in scatola. E’ a partire dalla seconda metà del Novecento che anche in Italia iniziano a diffondersi i cibi in scatola ed oggi, per esempio, il tonno in scatola è uno dei cibi più diffusi e consumati in assoluto.
Attenzione a queste marche di tonno in scatola: ecco quali evitare
Il tonno è da sempre una delle varietà ittiche più pescate e consumate ed anche per questo è molto diffuso in tutto il mondo, anche se è in diminuzione per colpa della pesca indiscriminata. Il tonno sottoposto ad un’adeguata preparazione si può conservare anche a distanza di molti anni grazie proprio al processo di inscatolamento. Da tempo si discute, soprattutto sul web, sugli effetti negativi del tonno in scatola, che comunque è bene dire oggi proprio il tonno in scatola viene controllato in maniera molto più stringente rispetto al passato. In realtà il tonno, se consumato in maniera attenta, non fa male, anzi è davvero una ottima alternativa al pesce fresco.
Ma quale scegliere? Come per quasi tutti i cibi in scatola, anche il tonno contiene per forza di cose alcune sostanze che servono a migliorarne la conservazione, ma il migliore è senza dubbio quello che presenta meno “modifiche” al prodotto finale. In altre parole quello che possiede meno esaltatori di sapidità e additivi possibili, ma bisogna far attenzione anche al peso sgocciolato, che non deve essere eccessivamente differente dal peso netto. Infine bisogna stare molto attenti al tipo di olio che si utilizza (il migliore è quello di oliva extra vergine) e sopratutto da che paese il tonno proviene.
In genere questo è indicato tramite il codice FAO, che è accompagnato da un numero, associato a diverse aree. Le zone di mare più “pulite” sono spesso quelle che fanno capo all’area del Mediterraneo, ossia FAO 27 e 37.