Sei andato via con lo stile che ha colorato sempre la tua vita. Permettimi un saluto di amicizia a voce alta per i tanti anni che ci hanno visto camminare insieme tra i corridoi di una scuola che è cambiata molto velocemente. Ci siamo incontrati, giovani colleghi, tra i banchi di una scuola, la ragioneria, che a Cefalù e nel territorio ha formato tantissimi professionisti. Quando hai lasciato questa città per andare a dirigere il mondo della scuola abbiamo continuato a raccontarci le nostre diverse esperienze scolastiche. Ricordo ancora quel pomeriggio di alcuni anni fa quando mi hai chiamato per annunciarmi che tornavi a Cefalù a dirigere lo storico Mandralisca. Eri contento e pieno di quella gioia che solo chi ama davvero la scuola può avere e diffondere. Ricordo anche quando nel 2018 ti sei trovato a guidare l’intera scuola superiore della nostra città e hai voluto che fossi io il Vicario nella scuola che reggevi. Al motto «A Cefalù non si può chiudere un’altra dirigenza» abbiamo portato avanti una vera e propria battaglia scolastica contro chi avrebbe voluto sopprimere la Dirigenza dello Jacopo del Duca. E quando la Regione ha annunciato che a Cefalù sarebbero rimaste due Scuole superiori hai voluto festeggiare nel silenzio che ti ha sempre caratterizzato. La passione comune per la cultura della comunicazione ci ha visti insieme nel Festival del cinema della nostra città. Hai accettato con gioia la proposta di presiedere la Giuria che nel 2019 ha decretato il film vincitore. Ricordo quelle sere quando alla guida della Giuria portavi il Festival ad assegnare la vittoria ad un grande film Iraniano. Eri così contento che a conclusione della manifestazione hai voluto annunciare a tutti una grande collaborazione che avremmo dovuto portare avanti tra il Festival e la scuola che dirigevi. Il Covid lo ha impedito ma quei mesi di chiusura forzata della scuola ci hanno visto ancora insieme a parlare su come vivere la didattica a distanza, organizzare aule virtuali e aule reali, dare vita a didattica sincrona e asincrona. Chiusi forzatamente in casa trascorrevano ore a scambiarci esperienze scolastiche e interpretare norme. Poi quel tuo male contro cui hai lottato con dignità. Al tuo rientro a scuola mi hai donato le tue ultime amare riflessioni su certa vita scolastica. Da uomo che amavi la scuola ne soffrivi e alla tua sofferenza fisica se ne aggiungeva un’altra, quella scolastica, che ti faceva ancora più male. Hai deciso di lasciare quella scuola che tanto ti aveva dato e a cui tantissimo avevi dato. Oggi credo che la scuola ti debba un grande grazie per il tuo impegno, la tua passione, la tua trasparenza, l’amicizia che hai regalato a tutte le persone che hai incontrato anche a quelle che ti hanno fatto soffrire. Sei stato e continuerai ad essere l’amico che nella scuola tutti vogliono avere. Ciao Franco. (Dal tuo amico Mario)