Petralia: il giorno del risveglio delle  comunità, in migliaia marciano per l’Ospedale

Il giorno del risveglio delle  comunità. Una manifestazione si è svolta a Petralia Sottana per protestare contro l’ipotesi di chiusura dell’ospedale “Madonna dell’Alto”. A promuoverla il comitato cittadino Petralia Sottana, il Movimento civico “Pediatria a Petralia” e le consulte giovanili. Coinvolti i sindaci del Distretto Sanitario 35, i consigli comunali, le parrocchie della diocesi, le associazioni e i cittadini. Presente anche il vescovo della diocesi di Cefalù, Giuseppe Marciante.

Il corteo è partito intorno alle 10 dai campetti di Santa Lucia per raggiungere l’ospedale che da tempo versa in condizioni di emergenza.  «L’ospedale Madonna dell’Alto – spiega Damiano Librizzi del comitato cittadino Petralia Sottana – è l’unico presidio sanitario delle Alte Madonie. Se dovesse chiudere questa struttura, saremmo costretti a spostarci a Cefalù o Termini Imerese, vale a dire a circa 70 chilometri di distanza. E’ inaccettabile che l’entroterra siciliano, che vive già tante difficoltà legate alla carenza di infrastrutture e servizi, rischi di essere privato anche dell’ospedale».

Il giorno del risveglio delle  comunità

Secondo il vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, la manifestazione è il giorno del risveglio delle  comunità. «Non possiamo dormire sogni tranquilli quando tanti problemi attanagliano la vita dei nostri territori. La comunità si è svegliata per portare all’attenzione di chi ci governa il tema dell’ospedale; la salute è un diritto inalienabile dei cittadini. A maggior ragione per le aree interne. Il secondo risveglio deve essere quello sul tema degli incendi: occorre lavorare per prevenire gli incendi. L’altro tema sul quale dobbiamo svegliarci è quello delle strade. Non possiamo accogliere turisti se non ci sono servizi: se un turista non trova un ospedale e non trova le strade scappa. C’è ancora un altro problema serio: il tema del lavoro. Bisogna creare opportunità di lavoro per i nostri giovani. Più i nostri territori si spopolano e meno saranno i servizi. Per la politica spesso contano i numeri perché portano voti e i numeri portano investimenti. L’augurio è che questo ospedale diventi ospedale della vita. Tutti abbiamo diritto alla vita dalla nascita all’ultimo respiro».

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