Il Mistero della sepoltura di Re Ruggero: ecco perchè il corpo è a Cefalù

Re Ruggero, figura chiave nella storia della Cattedrale di Cefalù, diede avvio alla sua maestosa costruzione a soli 36 anni. La sua vita segnò profondamente il destino della cattedrale, ma il mistero della sua sepoltura continua a destare interrogativi. Ruggero morì all’età di 59 anni, e trascorsero ben 12 anni prima che il Papa desse il suo beneplacito alla nuova Diocesi di Cefalù, confermando Fra Bosone come primo vescovo.

All’interno della suggestiva Basilica, vennero posizionati due sarcofagi, di cui uno destinato a ospitare le spoglie del sovrano. Tuttavia, il corso degli eventi avrebbe portato questi sarcofagi a una nuova destinazione, la Cattedrale di Palermo, con un trasferimento avvenuto nel 1251 per volere di Federico II, 97 anni dopo la morte di Ruggero.

La tradizione vuole che uno dei sarcofagi custoditi nella Cattedrale di Palermo contenga il corpo di Re Ruggero. Tuttavia, una dettagliata ispezione condotta nel 1781 ha rivelato un interno contenente solo cenere e stracci di velo giallo. Questa scoperta solleva dubbi sulla reale presenza del corpo di Ruggero.

Il Prof. Mario Macaluso, direttore di cefalunews e esperto di storia di Cefalù, si pone domande sul misterioso trasferimento dei sarcofagi nel 1215, quando Ruggero era già deceduto da 61 anni. Molti si chiedono se Federico II avesse realmente l’intenzione di riposare accanto al sovrano defunto. La domanda persiste: se il corpo di Ruggero si trovava a Palermo, perché trasportare sarcofagi vuoti quando l’imperatore aveva appena 21 anni? E quale motivo spinse Federico II a allontanare il vescovo di Cefalù prima di compiere questo trasferimento?

Il mistero si infittisce leggendo una supplica inviata dai canonici di sant’Agostino a re Guglielmo II, chiedendo il corpo di Ruggero per seppellirlo nella tomba da lui stesso designata. La lettera, redatta subito all’indomani del 1166, dopo il riconoscimento del primo vescovo di Cefalù da parte del Papa, si conclude con una dichiarazione di abbandono della città e della Chiesa nel caso il corpo di Ruggero non giungesse a Cefalù. Tuttavia, i monaci non seguirono la minaccia di abbandono, e questo conferma il fatto che il corpo di Ruggero ha raggiunto Cefalù in risposta alla loro supplica.

Il mistero si fa sempre più oscuro a leggere la vicenda del vescovo Arduino, al comando della diocesi dal 1217 al 1238. Arduino viene perseguitato da parte di Federico II. Membro dell’ordine dei Frati Minori, Arduino fu accusato di sperperare i beni della chiesa, trascurare la manutenzione della Cattedrale e avere una condotta indecorosa. Dopo un processo che si concluse con la sua reintegrazione, Federico II assunse il ruolo di custode del castello di Cefalù. La domanda sorge spontanea: aveva motivazioni difensive o stava cercando qualcosa all’interno del castello? C’è chi ipotizza che Federico II cercasse il corpo di Ruggero, nascosto dai canonici quando portò via i sarcofagi.

Stessa sorte di Arduino tocca al suo successore Jocelmo, nominato da Papa Gregorio IX nel 1240. Entrambi i vescovi subirono le persecuzioni dell’Imperatore, sospettoso che il corpo di Ruggero fosse celato nella Rocca del castello di Cefalù.

In conclusione, il mistero della sepoltura di Re Ruggero e il destino dei sarcofagi che hanno attraversato i secoli continuano a intrigare. Le vicende oscure legate al trasferimento dei sarcofagi nel 1215, il ruolo cruciale dei canonici di sant’Agostino nella supplica per il corpo del sovrano, e la persecuzione dei vescovi Arduino e Jocelmo, tutto sembra convergere verso un unico enigma: la sepoltura del corpo di Ruggero.

Le incertezze sulla presenza del suo corpo nel sarcofago della Cattedrale di Palermo e la scoperta di cenere e stracci nel 1781. Le persecuzioni contro i vescovi di Cefalù da parte di Federico II e la sua assunzione del castello come custode aggiungono ulteriori strati di mistero.

In questo intricato intreccio storico, la verità sulla sepoltura di Ruggero sembra sfuggire ancora. Cefalù conserva gelosamente i suoi segreti, e il corpo di Ruggero, sepolto o nascosto, rimane uno dei grandi enigmi della storia siciliana. Solo il tempo e nuove scoperte potranno gettare luce su questo affascinante capitolo della storia medievale.

 

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