Storia di Moët & Chandon: i momenti più importanti del marchio di champagne

Secondo quanto ha annunciato di recente Forbes, Bernard Arnault, che si occupa del settore del […]

Secondo quanto ha annunciato di recente Forbes, Bernard Arnault, che si occupa del settore del lusso e del vino, è diventato l’uomo più ricco del mondo, superando anche Elon Musk. Il sorpasso sarebbe avvenuto dopo il calo significativo del valore delle azioni di Tesla e in seguito alle prestazioni ottime di Moët Hennessy Louis Vuitton. Il patrimonio di Bernard Arnault supera di oltre 30 miliardi di dollari quello appartenente ad Elon Musk. Si tratta di cifre impressionanti, che sono state raggiunte da Arnault grazie anche al successo nel settore Wine & Spirits.

La posizione di prestigio del marchio Moët & Chandon

L’attuale proprietario di Moët & Chandon, marchio iconico nel settore del beverage, è Bernard Arnault, uno dei nomi più riconosciuti nel mondo del lusso e del business. La sua leadership nel gruppo LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton) ha portato Moët & Chandon a mantenere e rafforzare la sua posizione di prestigio nel mercato globale del vino e dello champagne. Arnault, di cui l’articolo della rivista Winemeridian descrive le attività legate al mercato del lusso, con la sua visione imprenditoriale e il suo impegno per l’eccellenza ha senz’altro contribuito a preservare e valorizzare la lunga storia e la reputazione di qualità di questo brand.

La storia di Bernard Arnault

Bernard Arnault è nato nel 1949 a Roubaix, in Francia. Ha frequentato il liceo Faidherbe di Lille e in seguito l’École Polytechnique nella capitale francese. La sua carriera professionale è iniziata nel ruolo di ingegnere presso la società di costruzioni Ferret-Savinel, della quale è diventato presidente nel 1978. Dopo essere stato alla guida dell’azienda fino al 1984, Bernard Arnault ha assunto la guida della holding Financière Agache, che si è focalizzata sulla produzione di articoli di lusso.

Arnault ha acquisito nel 1989 il controllo di LVMH e ha di conseguenza formato un gruppo internazionale di primo piano nell’ambito dei beni di lusso. Da quel momento Bernard Arnault ricopre la carica di CEO e presidente della realtà aziendale. Il nome del gruppo, LVMH, potrebbe far pensare che lo champagne, indicato dalla lettera M come Moët, e il cognac, contraddistinto dalla lettera H come Hennessy, abbiano un’importanza fondamentale per l’azienda in questione.

In realtà i due marchi rappresentano una percentuale minima delle entrate della holding, circa il 10%, che corrisponde più o meno a 6 miliardi di euro. Ma i due marchi sono comunque leader nei rispettivi mercati di riferimento. Basti pensare che Hennessy costituisce quasi la metà delle vendite di cognac globali per quanto riguarda il volume, con una somma di 2 miliardi di euro.

Nell’ambito dello champagne, LVMH non è leader in termini di volume, ma lo è per quanto riguarda il valore. Il maggiore produttore di champagne, Moët & Chandon, è di proprietà di LVMH e la stima degli esperti fa riferimento ad una produzione di circa 30 milioni di bottiglie.

I marchi dello champagne di Moët

Di Moët fa parte anche il Dom Pérignon, che da qualche tempo è un marchio autonomo a tutti gli effetti, con una stima di produzione di circa 5 milioni di bottiglie ogni anno. Il secondo marchio per quanto riguarda lo champagne di questa holding è Veuve Clicquot, che spesso viene riconosciuto per la sua etichetta arancione. La produzione in questo caso è di circa 12 milioni di bottiglie su base annuale. Le informazioni sul fatturato totale dello champagne di LVMH indicano che si tratterebbe di una somma di circa 1,5 o 2 miliardi di euro.

LVMH ha a disposizione anche varie cantine in altre regioni vinicole, principalmente al di fuori della Francia. Da poco tempo il gruppo ha acquisito diverse aziende, come Terrazas de Los Andes e Cheval des Andes, realtà in Argentina. Tra le tenute più rinomate in Francia, appartengono a LVMH, ad esempio, Clos des Lambrays in Borgogna e Château Cheval-Blanc, che si occupano della produzione di vini di lusso caratterizzati dall’esclusività.

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