Cefalù ospita la prima nazionale “A mà” di Sabrina Petyx

Cefalù ospita la prima nazionale “A mà” di Sabrina Petyx, testo teatrale per la regia di Giuseppe Cutino.
Lo spettacolo, che andrà in scena al teatro comunale Cicero di Cefalù domenica 12 maggio alle ore 18.30, è l’evento conclusivo della rassegna teatrale “Dove porta il vento”, firmata da Tiziana Giordano e realizzata con la collaborazione dell’amministrazione comunale.
Lo spettacolo è ad ingrasso gratuito sino ad esaurimento posti.
Di seguito le informazioni tecniche e le note di regia.
A MA’!
primo studio
testo Sabrina Petyx
regia Giuseppe Cutino
con Sabrina Petyx e Gabriella Sampognaro
supervisione scena e costumi Daniela Cernigliaro
musiche Gandolfo Pagano e Willehad Grafenhorst
regista assistente Gabriella Sampognaro
produzione Compagnia dell’Arpa e Compagnia M’arte
Note dell’autrice Sabrina Petyx
A ma’ è una storia speciale che si dibatte anelando a una normalità, dove il destino non sia già scritto, dove poter sperare e lottare per qualcosa, per un futuro, per un desiderio. A ma’ è la storia delle storie, dove tutto ha inizio.
A ma’ è la madre di una figlia venuta al mondo per essere madre. Per essere la madre di tutte le madri.
Eletta, predestinata, una figlia con un destino già scritto nella storia dell’uomo. A ma’ è Anna, soltanto Anna, che vuole essere quello che è, che vuole per la sua unica figlia la vita che verrà, con le sue sorprese e i suoi chissà, con le sue gioie e i suoi dolori.
A ma’, è una donna che non si rassegna, che lotta contro l’ineluttabile, che rivendica il diritto di dire no, anche quando ogni cosa è già decisa.
Anna, una madre, semplicemente a ma’. Myriàm, una figlia, una quindicenne, non dissimile da tante altre, con un futuro che non somiglierà a quello di nessun’altra. Miryàm, Maria, immacolata, vergine e madre che dovrà scalare le montagne di una storia così grande da far tremare.
Una storia come tante. Una storia destinata a diventare una storia speciale.
Note di regia di Giuseppe Cutino
Una madre, forte.
Forte come una roccia.
Inamovibile. Punto fermo. Certezza.
La certezza del dubbio. Il dubbio che ogni genitore ha per la vita di un figlio. Il desiderio di proteggerlo da ogni male. L’impossibilità di farlo davvero.
È così, dalla notte dei tempi. E per sempre sarà cosi. Vorremmo cullarli, illuderci che raccontando loro una favola, si addormenteranno ancora una volta accanto a noi e noi lì, pronti a vegliare su di loro, ancora una volta. Ma non è così. Non può più essere così.

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