Incredibilmente diffuso ed antico, quanto conosciuto, l’argento resta una materia prima di assoluto pregio, che ha nei vari “significati” storici anche altri squisitamente legati alle capacità che questo elemento chimico, apprezzato fin da diversi millenni prima di Cristo, continuano ad essere incidenti, sia nei settori economici come risorsa di valore ma anche nel campo manufatturiero dove resta difficilmente sostituibile in modo agevole. Anche se è sotto molti punti di vista simile all’oro, l’argento è comunque “meno puro” anche se ha una capacità di apparire lucido che è praticamente irraggiungibile per molti altri metalli. Ma come pulire correttamente l’argento?
L’argento è un metallo nobile ma diversi fattori possono far abbassare il livello di “pulizia” esteriore dell’argento.
Conoscere questo raffinato metallo prezioso è importante per capire anche come pulirlo e quali metodi adottare nello specifico.
Come pulire l’argento, ecco il metodo ufficiale
Elemento chimico dotato di una grande capacità riflettente, l’argento tende a opacizzarsi e poi ossidarsi semplicemente con l’esposizione all’aria, fino a scurirsi con lo sviluppo di una patina, condizione che può essere accellerata anche dalla presenza di umidità, ed agenti chimici esterni. In realtà l’argento puro non annerisce, questa azione è causata dalla presenza di rame, che proprio se sottoposto ad ossidazione tende a sviluppare questo noto quanto riconoscibile effetto. Il rame è il materiale più utilizzato per gli oggetti in argento comune.
Per aumentare la lucidità e quindi pulire l’argento se non eccessivamente annerito possiamo fare ricorso al comune succo di un limone, applicato direttamente sulla superficie di qualsiasi oggetto costituito in lega di argento, sfregato con un panno umido pulito, l’effetto può essere migliorativo se oltre al succo di limone si sceglie di applicare anche in maniera combinata un po’ di bicarbonato di sodio.
Discorso diverso se gli oggetti in argento sono anneriti e quindi oramai scuriti con la patina scura: in questo caso bisogna attivare il processo denominato elettrolisi che permette di eliminare questa fastidiosa patina. Il concetto è applicabile con pochi ingredienti, una pirofila foderata nella parte interna con carta d’alluminio e da colmare di acqua bollente, a questa dovremo aggiungere 1 cucchiaino di bicarbonato ed 1 di sale per ogni singolo litro di acqua. Dopodichè gli oggetti (che devono essere per precauzione privi di parti come pietre preziose) andranno tenuti per almeno 20 minuti in questa soluzione a contatto con la carta di alluminio ed andranno poi lucidati con un po’ di energia una volta trascorso il tempo giusto.