La Sicilia sta affrontando una delle peggiori crisi idriche degli ultimi decenni. Mons. Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e delegato dei vescovi siciliani per i Problemi sociali, lancia un appello urgente, in una intervista all’Agenzia Sir, per affrontare la siccità e promuovere un uso responsabile delle risorse idriche.
La situazione, già critica, è esacerbata da strutture inadeguate e manutenzione insufficiente, mettendo a rischio l’agricoltura, la zootecnia e le foreste dell’isola. QUI L’INTERVISTA INTEGRALE
La Sicilia è alle prese con una grave siccità, che ha portato i livelli del lago Fanaco, fonte d’acqua per 15 comuni, ai minimi storici. Nella provincia di Agrigento, l’acqua è razionata, arrivando ogni 2-3 settimane, costringendo molti a ricorrere alle autobotti, il cui costo è triplicato. Inoltre, oltre il 50% delle risorse idriche viene sprecato a causa di condutture vetuste e frequenti guasti.
Mons. Marciante sottolinea come il cambiamento climatico abbia reso il fenomeno della siccità insostenibile, con piogge sempre meno frequenti e temperature sempre più elevate. Le carenze strutturali, come sistemi di irrigazione inefficaci e un numero insufficiente di invasi, aggravano ulteriormente la situazione.
Limitare gli Sprechi: utilizzare l’irrigazione a goccia e la coltivazione in serra nel settore ortofrutticolo per risparmiare acqua.
Aumentare le Risorse: costruire più laghetti artificiali per accumulare acqua durante l’inverno.
Riutilizzare le Acque Reflue: utilizzare le acque trattate degli impianti di depurazione per usi agricoli e civici.
Dissalazione: valutare l’uso della dissalazione come fonte integrata di approvvigionamento idrico, seguendo l’esempio virtuoso di Lampedusa e Pantelleria.
Manutenzione delle Infrastrutture: riparare e modernizzare le condutture e gli invasi per ridurre la dispersione dell’acqua.
Mons. Marciante esorta la politica a programmare interventi strutturali efficaci ed economici, superando la gestione dell’emergenza e valorizzando le competenze e la ricerca. La prevenzione deve diventare una priorità, analogamente a quanto avviene nel settore sanitario.
Ogni siciliano deve riconoscere l’acqua come un bene prezioso da non sprecare. Progettare abitazioni con riserve idriche e vivere in solidarietà nel consumo dell’acqua sono passi fondamentali. Mons. Marciante richiama l’attenzione sulla storia biblica della vedova di Sarepta, che condivise le sue risorse durante una grande carestia, sottolineando l’importanza della generosità e dell’amore.
La siccità in Sicilia richiede interventi urgenti e coordinati da parte di tutti: istituzioni, politica e cittadini.
Solo attraverso una gestione responsabile e sostenibile delle risorse idriche sarà possibile affrontare questa crisi e garantire un futuro migliore per l’isola.