Totò Schillaci, l’indimenticabile bomber delle “notti magiche” di Italia ’90, è ricoverato in gravi condizioni presso il reparto di Pneumologia dell’Ospedale Civico di Palermo. La famiglia ha confermato che l’ex attaccante della Nazionale è “in condizioni stabili, seguito costantemente da un’équipe di medici giorno e notte”.
Schillaci è un simbolo per gli appassionati di calcio, soprattutto per le sue prestazioni straordinarie ai Mondiali del 1990, dove fu capocannoniere con sei reti e trascinò l’Italia verso il terzo posto. La sua carriera calcistica iniziò nel Messina, per poi passare alla Juventus e all’Inter, concludendosi in Giappone nel Jubilo Iwata. Con oltre 200 gol segnati tra club e Nazionale, Schillaci ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio italiano.
Nonostante il successo, Totò Schillaci non ha mai dimenticato le sue umili origini nel quartiere Cep di Palermo, uno dei più difficili della città. Cresciuto in una famiglia modesta con tre fratelli e una sorella, il padre muratore fu il suo primo tifoso, sempre pronto ad accompagnarlo a ogni partita. Prima di diventare un calciatore professionista, Schillaci ha fatto il gommista, il garzone di pasticceria e l’ambulante, fino al suo debutto nel calcio con il Messina.
Negli anni successivi alla sua carriera sportiva, Schillaci si è dedicato anche al sociale, rilevando il centro sportivo Louis Ribolla a Palermo, per dare ai giovani del suo quartiere la possibilità di trovare nello sport un’alternativa alla strada. “Bisogna investire sui quartieri – disse in un’intervista – togliendo i giovani dalle strade”.