Cefalù: Memoria e Dibattito sul Film “Il giudice e il boss”
A Cefalù, presso il Cinema Di Francesca, si è svolta una serata di grande intensità emotiva e culturale dedicata al film Il giudice e il boss. La pellicola racconta la straordinaria figura del giudice Cesare Terranova, magistrato integerrimo assassinato dalla mafia nel 1979 a causa del suo lavoro coraggioso e intelligente contro il crimine organizzato.
La proiezione è stata seguita da un dibattito che ha visto la partecipazione del regista Pasquale Scimeca e di Carmine Mancuso, figlio del maresciallo Lenin Mancuso, autista e uomo di fiducia del giudice, anch’egli ucciso nello stesso attentato. L’evento si è rivelato un’importante occasione di memoria, riflessione e confronto sulla lotta alla mafia e sulle difficoltà incontrate da chi ha cercato di contrastare questo fenomeno con determinazione e senso del dovere.
Tra gli interventi spicca la brillante riflessione del professor Antonio Franco, assessore alla Cultura, che ha saputo evidenziare l’importanza di custodire la memoria storica come strumento di crescita civile. Presenti anche l’assessore Laura Modaro e rappresentanti della Polizia di Stato, a testimonianza dell’impegno delle istituzioni nel ricordare figure simboliche della lotta alla criminalità organizzata.
La Storia del Giudice Cesare Terranova e del Maresciallo Lenin Mancuso
Il film ripercorre la vita e il lavoro di Cesare Terranova, un giudice che ha dedicato la sua carriera alla lotta contro la mafia, affiancato dal maresciallo Lenin Mancuso. Insieme, hanno portato avanti indagini approfondite sulla mafia dei corleonesi, scoprendo quello che è stato definito il “Peccato originale” della Repubblica Italiana. Questa loro scoperta, un atto di verità scomoda, li condannò a morte.
La loro battaglia si scontrava con un male radicato, incarnato dal boss Luciano Liggio e da uomini corrotti all’interno delle istituzioni. Il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova dopo dieci anni di instancabile lavoro, rappresentava una possibilità storica per fermare il clan dei corleonesi. Se fosse arrivata una condanna esemplare, quante vite innocenti e quante stragi si sarebbero potute evitare?
Purtroppo, la realtà si rivelò diversa. Terranova e Mancuso furono abbandonati, isolati e lasciati soli a combattere contro un sistema opprimente e corrotto. La loro storia è oggi il simbolo di una lotta epica e tragica contro i mulini a vento, ma anche un monito per continuare a credere nella giustizia e nella necessità di combattere contro ogni forma di criminalità.
Un momento di grande valore culturale e civile
L’evento di Cefalù ha rappresentato un momento di grande valore culturale e civile. La proiezione e il successivo dibattito hanno acceso i riflettori su una pagina cruciale della nostra storia, invitando il pubblico a riflettere sull’importanza di non dimenticare chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia e la verità. Il giudice e il boss non è solo un film, ma una testimonianza potente e un invito a mantenere viva la memoria per costruire un futuro più giusto.