Severino Randone è stato una figura emblematica di Cefalù, un uomo capace di unire l’autorità e la dedizione al servizio pubblico con la passione per lo sviluppo del turismo e la crescita della sua città. La sua vita, segnata da un impegno instancabile e da una visione lungimirante, ha avuto un impatto profondo non solo sulla comunità locale ma anche sull’economia e sul panorama turistico siciliano. A pochi conoscono il suo lato umano e le sue conquiste in ambito turistico, ma la sua storia merita di essere raccontata per apprezzare meglio la sua eredità.
Le origini: dalla formazione al servizio
Severino Randone nasce in Sicilia, a Cefalù, dove cresce circondato da una realtà che, pur avendo una forte tradizione storica e culturale, non era ancora sviluppata a livello economico e turistico come avrebbe potuto essere. La sua famiglia, come quella di molti altri in quegli anni, aveva vissuto la guerra e le difficoltà del dopoguerra, ma Severino, fin da giovane, si distingue per una spiccata determinazione e capacità di apprendere. Questo spirito di indipendenza lo spinge a intraprendere una carriera nei Carabinieri, dove si distingue per serietà, professionalità e grande umanità.
L’ingresso nell’Arma non è solo una scelta di carriera, ma un modo per contribuire in modo tangibile al bene della comunità. La sua formazione non si limita alla preparazione militare, ma si arricchisce anche di un forte senso civico che lo accompagnerà per tutta la vita. La sua esperienza nel corpo dei Carabinieri è fondamentale per capire come Severino, pur mantenendo la sua professione di alto livello, fosse in grado di guardare oltre i confini di Cefalù e della sua carriera per sognare un futuro migliore per la sua città.
Un Capitano che abbraccia il sociale
Dal 1958 al 1965, Severino Randone guida la compagnia dei Carabinieri di Cefalù, diventando una figura rispettata e molto conosciuta. In quegli anni, la città non era ancora il polo turistico che sarebbe diventata in seguito, ma il Capitano Randone riconosce il potenziale di Cefalù come destinazione per i turisti e inizia a pensare a un modo per coniugare la sua passione per il sociale con la sua visione di sviluppo urbano.
Questa intuizione è stata fondamentale per il suo futuro. Durante gli anni in cui comandava la compagnia, Severino entra in contatto con diversi attori locali, inclusi esponenti del clero e delle istituzioni politiche, che lo influenzano nel suo percorso verso la costruzione di un futuro migliore per Cefalù. Con l’intenzione di realizzare un sogno che coniugasse turismo e ospitalità, nel 1967, dopo aver lasciato il comando, decide di abbandonare il progetto di costruire una semplice villetta per la villeggiatura e di dar vita a un hotel che avrebbe rappresentato il simbolo di un nuovo inizio per la città.
La realizzazione del Sogno
Nel 1969, il Capitano Randone decide di dare vita al suo ambizioso progetto: la costruzione di un hotel a Mazzaforno, un’area vicina a Cefalù che stava cominciando a attrarre l’attenzione dei turisti. Ma Severino non si ferma solo alla realizzazione della struttura. La sua attitudine da uomo del fare lo porta a immaginare il proprio hotel come il centro di un nuovo movimento turistico, che avrebbe visto Cefalù come protagonista.
Nel giugno del 1970, a soli due anni dalla decisione di trasformare il suo progetto, l’Hotel viene inaugurato con una cerimonia che rimarrà impressa nella memoria della comunità locale. Oltre duemila persone si radunano per il taglio del nastro, testimoniando l’importanza di questo evento per la città e per la Sicilia. L’inaugurazione è un momento di festa, con eventi collaterali come il festival del gelato siciliano e la sfilata della Moda mare, che richiamano l’attenzione e celebrano la nuova struttura. L’ospitalità e l’attenzione ai dettagli fanno emergere il lato comunicativo e organizzativo di Severino, che sa come fare marketing e promozione in un’epoca in cui il turismo stava iniziando a prendere piede in Sicilia.
In quel giorno storico, il nome dell’hotel viene scelto dai presenti. Sebbene i progettisti avessero proposto “Hotel Morgan”, Severino sente che quel nome non rispecchia il carattere del luogo. In modo brillante, si affida agli ospiti per decidere come chiamare la struttura, e il nome “Baia del Capitano” viene scelto, diventando una delle decisioni più azzeccate e simboliche per l’hotel.
Il ruolo di Severino Randone nel turismo a Cefalù
Il Capitano Randone non si accontenta di aver realizzato il suo hotel. Consapevole dell’importanza di unire le forze del territorio per fare crescere il settore turistico, nel 1975 promuove la nascita della Cooperativa degli albergatori di Cefalù. Il suo obiettivo era quello di favorire la collaborazione tra le strutture ricettive e di facilitare l’acquisto collettivo di servizi e forniture per ridurre i costi e migliorare l’efficienza.
L’idea di creare una rete di collaborazione tra gli albergatori è un’intuizione che porterà un valore aggiunto al settore turistico locale. In un periodo in cui il turismo stava diventando una risorsa fondamentale per l’economia siciliana, Severino è riuscito a guardare lontano e ad agire in modo strategico per far crescere la sua città, contribuendo in modo determinante a plasmare il futuro turistico di Cefalù.
La politica e l’impegno civico: una nuova visione per Cefalù
Nel 1978, durante le elezioni comunali, Severino Randone decide di entrare direttamente in politica. Forte delle sue idee e dell’esperienza accumulata, promuove la creazione di una lista civica, che si pone in contrasto con i partiti tradizionali. Severino è capolista e si propone come candidato a sindaco, desideroso di portare un cambiamento significativo nella politica e nell’amministrazione della città.
Purtroppo, i suoi progetti vengono bruscamente interrotti. Il 27 aprile 1978, durante la campagna elettorale, Severino perde la vita in un tragico incidente stradale, lasciando un vuoto profondo nella sua città e nel cuore di chi lo conosceva. La sua morte rappresenta una grande perdita, non solo per Cefalù, ma per tutta la Sicilia, che perde una delle sue figure più illuminate e determinate.
Un uomo che ha cambiato la storia di Cefalù
Oggi, l’eredità di Severino Randone è ancora viva a Cefalù. La sua visione di un turismo sostenibile e ben organizzato ha avuto un impatto duraturo sulla città, che oggi è una delle destinazioni turistiche più popolari in Sicilia. Il suo impegno nel creare una rete di albergatori e il suo ruolo nel portare avanti l’idea di una Cefalù moderna e aperta al futuro sono un modello di impegno civico e imprenditoriale.
Il “Baia del Capitano”, l’hotel che ha realizzato, rimane uno dei simboli di questa visione. Oggi, la sua figura viene ricordata con affetto e stima, non solo per il suo contributo al settore turistico, ma anche per la sua capacità di sognare in grande e di lottare per realizzare le sue idee. La sua morte prematura non ha impedito che il suo lavoro continuasse a influenzare positivamente la città, e la sua memoria rimane un esempio di come un singolo individuo possa cambiare il destino di una comunità.
Severino Randone ci insegna che la visione, l’impegno e la determinazione sono le chiavi per trasformare un sogno in realtà. La sua storia è una lezione di coraggio, di impegno civico e di passione per il proprio territorio. Oggi, mentre Cefalù continua a prosperare come meta turistica, l’influenza di Severino Randone è ancora palpabile, un segno tangibile di quanto una sola persona possa contribuire a plasmare il futuro di una città.