Ecco, il Natale di quest’anno apre le porte al Giubileo. Questa, secondo me, è la novità di quest’anno, ed è una novità bella, piena di gioia. Aprire le porte del Giubileo significa aprire le porte alla speranza, così come ha scritto il Papa sul tema del Giubileo: “La speranza non confonde, la speranza non delude.”
Qual è la speranza che non delude? È Cristo. Possiamo dire che, veramente, se uno poggia la propria speranza su Gesù Cristo, questa è una speranza sicura, che non delude le nostre attese. Perché? Perché le nostre attese, in questo caso, coincidono con le attese di Dio.
Vorrei, quest’anno, usare un augurio tratto da un testo molto bello sull’Avvento di un teologo, Dietrich Bonhoeffer, il quale commenta così il fatto che Dio è nato in una mangiatoia. Vorrei leggervi proprio le sue parole. Dice a un certo punto Bonhoeffer, in uno scritto del 1933:
“Cristo nella mangiatoia: Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato o è insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto. Dove gli uomini dicono ‘perduto’, Egli dice ‘provato’. Dove gli uomini dicono ‘giudicato’, Egli dice ‘salvato’. Dove gli uomini dicono ‘No’, Lui dice ‘Sì’.
Ecco, Cristo è il ‘Sì’ del Padre per noi. Dove gli uomini distolgono lo sguardo con indifferenza o altezzosità, lì Egli posa il suo sguardo pieno d’amore, ardente e incomparabile. Dove gli uomini dicono ‘spregevole’, lì Dio esclama ‘Beato’.”
Queste, secondo me, sono parole di speranza. Perché? Perché con Cristo nulla è perduto: tutto è recuperato, e nessuno di noi può dire “non c’è più nulla da fare” – né per se stessi, né per la propria vita, né per la società, né per lo Stato, né per qualsiasi altra realtà.
Cristo dice: “Tutto è ancora possibile.”
Dio ha delle strade che l’uomo non ha mai saputo percorrere, e sono strade nuove che ci indica il Vangelo. Se abbiamo il coraggio di percorrere queste strade, certamente può sorgere una nuova vita.
Allora, auguro che il Natale, nella misura in cui fa memoria della nascita di Cristo, possa essere vissuto come la nostra rinascita. Perché Cristo oggi viene in mezzo a noi, come dicono gli angeli e i pastori: “Oggi è nato per voi un Salvatore.”
Questo “oggi” va sottolineato, per dire che oggi è possibile il Vangelo, oggi è possibile la pace.
A tutti un Santo Natale fatto di serenità, di gioia, ma soprattutto di speranza. Perché ciò che ci sembra impossibile, con Dio tutto è possibile.