Il porto di Cefalù si è trasformato in un luogo di sgomento, quando alcuni cittadini hanno rinvenuto i corpi senza vita di vari gatti appartenenti alla colonia felina regolarmente censita dall’Asp e curata con affetto da un gruppo di volontari. L’episodio, di per sé già drammatico, è reso ancora più inquietante dalla testimonianza di chi sostiene di aver notato alcune persone aggirarsi nella zona con atteggiamenti sospetti, quasi “vestite da bestie”, secondo voci ancora frammentarie. Il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, ha commentato con sdegno la vicenda, definendola “un’azione che non appartiene alla civiltà e al rispetto della vita”.
Nel tentativo di comprendere la gravità dei fatti, occorre partire dalla cura quotidiana che i volontari dedicano ai gatti del porto. Questa colonia, istituzionalmente riconosciuta, rappresenta un esempio di convivenza tra l’amministrazione comunale e gli animali randagi, promuovendo una cultura di rispetto e protezione. È proprio grazie a questo impegno che la notizia dei gatti trovati morti ha scosso i cuori di chi si prodigava per alimentare, curare e monitorare la salute degli esemplari. Il sindaco Tumminello, appresa la notizia, non ha esitato a sottolineare quanto l’episodio appaia lontano dai valori di legalità e solidarietà che la comunità cefaludese cerca di preservare.
Al momento, l’unico fatto certo è il ritrovamento di diversi gatti deceduti. Le cause precise sono ancora in corso di accertamento: sebbene si parli di avvelenamento o di altra forma di violenza deliberata, sarà l’analisi veterinaria e l’eventuale intervento delle forze dell’ordine a far luce sulle dinamiche reali. Da un lato, volontari e residenti, increduli, chiedono giustizia, temendo che possa trattarsi di un gesto di cattiveria gratuita. Dall’altro, l’amministrazione comunale invita a mantenere la calma, offrendo la piena collaborazione per gli approfondimenti e invitando chiunque abbia informazioni a farsi avanti.
Il sindaco Tumminello, con un messaggio rivolto ai cittadini, ha ribadito il sostegno del Comune alle iniziative di tutela animale, ricordando i progetti di sterilizzazione e di assistenza sanitaria attivi da tempo, e rimarcando che “chiunque commetta simili crudeltà offende non solo i gatti, ma l’intera collettività”.
La città di Cefalù, nota per la sua storia e la bellezza del suo lungomare, deve ora fare i conti con un episodio che scuote le coscienze e alimenta la necessità di una maggiore vigilanza. La morte violenta di questi gatti, simbolo di una convivenza finora serena fra i volontari e gli animali del porto, pone interrogativi su come si possano prevenire fenomeni di crudeltà e garantire maggiore sicurezza. La crudeltà verso gli animali è un segnale d’allarme che, se ignorato, può ingenerare ulteriore degrado sociale. Al contrario, affrontarlo con decisione e collaborazione potrà dare un messaggio chiaro: Cefalù non intende restare indifferente di fronte a simili abusi.