Silvio Cassata è una figura di grande rilevanza nel panorama educativo di Cefalù, città in cui ha insegnato per anni con passione e dedizione. Professore di lingua francese al Liceo Mandralisca, è stato un maestro che ha lasciato un’impronta indelebile nelle vite dei suoi studenti. La sua influenza si estende ben oltre il semplice insegnamento della lingua: ha rappresentato un punto di riferimento culturale, capace di trasmettere valori che vanno oltre la mera istruzione scolastica. La sua figura rimane viva nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di essere suo allievo, non solo per le competenze linguistiche che ha impartito, ma anche per l’approccio innovativo e coinvolgente che ha portato nelle sue lezioni.
Il periodo storico in cui Silvio Cassata vive e insegna è particolarmente significativo. Gli anni ‘60 e ‘70, in cui Cassata è attivamente impegnato nel suo lavoro, sono anni di forti cambiamenti sociali, politici ed economici in Italia e nel mondo. La gioventù vive un periodo di grande fermento e trasformazione, con movimenti di contestazione che stanno modificando le dinamiche della società. In questo contesto, Cefalù, città dalla forte vocazione turistica, è un crocevia di culture diverse, dove l’incontro con il francese, lingua considerata simbolo di prestigio culturale e storico, diventa ancora più importante. La Francia, infatti, è un punto di riferimento per Cassata, che ha sviluppato una profonda passione per la cultura francese sin da giovane. Le sue esperienze formative in Francia gli permettono di arricchire il suo approccio all’insegnamento, portando in aula non solo competenze linguistiche, ma anche una visione ampia e cosmopolita della cultura. La sua famiglia, profondamente radicata in un ambiente intellettualmente stimolante, contribuisce a formare il suo amore per la lingua, la letteratura e l’arte francesi, che saranno centrali nella sua carriera.
Cassata inizia la sua carriera di insegnante con una forte convinzione: la lingua non è solo un mezzo di comunicazione, ma uno strumento per comprendere il mondo, per aprire le menti e per stimolare la curiosità intellettuale. Sin dai primi anni di insegnamento, si distacca dalle tradizionali modalità didattiche, ritenendole troppo statiche e poco coinvolgenti. La sua classe non è solo un luogo in cui si imparano nozioni grammaticali e lessicali, ma un ambiente dinamico in cui gli studenti vengono stimolati a pensare, a riflettere e a confrontarsi. Le sue lezioni non sono mai solo teoriche, ma pratiche e interattive, in modo che gli studenti possano apprendere attraverso esperienze dirette, facendosi coinvolgere in attività stimolanti. Utilizzando il francese non solo come lingua di insegnamento, ma come strumento per entrare in contatto con il mondo che lo circonda, Cassata crea un ambiente educativo ricco di riferimenti culturali, storici e filosofici, dove ogni lezione diventa un’occasione per esplorare un aspetto della cultura francese.
L’approccio innovativo di Cassata si concretizza nell’uso di metodi che all’epoca erano considerati assolutamente moderni. Oltre alle tradizionali lezioni frontali, il professore è noto per l’uso di tecnologie poco diffuse all’epoca, come il registratore a bobine, che utilizzava per far ascoltare trasmissioni radiofoniche francesi o registrazioni di letture teatrali. In questo modo, gli studenti sono esposti a vari aspetti della lingua parlata, affinando la loro comprensione orale e la loro capacità di comunicare in modo più fluido e naturale. Cassata utilizzava anche il giornale francese, che distribuiva tra gli studenti per farli esercitare nel riassumere articoli, e le sue interrogazioni, che sembravano giochi ma in realtà erano veri e propri esercizi mentali, stimolavano gli studenti a pensare in francese in modo spontaneo, senza la paura di sbagliare. Le cosiddette “interrogazioni a pianoforte”, nelle quali gli studenti dovevano tradurre parole e frasi senza preavviso, erano una delle tecniche più originali utilizzate dal professore per allenare la mente a tradurre in modo rapido e naturale. Questo metodo, che oggi sembra quasi futuristico, rappresentava una delle sue grandi innovazioni.
Ciò che rendeva Cassata un insegnante unico è anche la sua capacità di creare un ambiente di apprendimento in cui gli studenti si sentivano liberi di esprimersi. La sua aula non era un luogo di silenzio e rigidità, ma uno spazio di discussione e confronto. Ogni alunno era incoraggiato a partecipare attivamente, a condividere opinioni e a porre domande. Cassata credeva fermamente che l’apprendimento dovesse essere un processo collettivo, in cui ogni studente aveva la possibilità di arricchire il proprio bagaglio culturale attraverso il dialogo e la condivisione delle proprie esperienze. In un periodo storico in cui la rigidità nelle scuole era la norma, questo approccio era assolutamente innovativo e ha contribuito a creare un clima sereno e stimolante, che ha permesso agli studenti di esprimersi liberamente, senza paura di commettere errori.
La sua influenza sulla vita degli studenti non si limitava alle ore trascorse in aula. Silvio Cassata è ricordato anche per il suo coinvolgimento nella vita al di fuori della scuola, dove spesso si incontrava con i suoi allievi al suo bar preferito, a Potaterra, per continuare a parlare di cultura francese e a condividere esperienze. Questo tipo di relazione informale non faceva che rafforzare il legame di rispetto reciproco che Cassata riusciva a instaurare con i suoi studenti, che lo vedevano non solo come un professore, ma anche come un amico e una guida. Il suo modo di essere, la sua disponibilità ad ascoltare, il suo rispetto per ogni individuo lo rendevano una figura amata e rispettata da tutti, che riusciva a far sentire ogni studente importante e valorizzato.
L’eredità di Silvio Cassata è difficile da misurare, ma sicuramente duratura. Molti dei suoi ex studenti, pur avendo intrapreso carriere molto diverse, continuano a portare con sé gli insegnamenti che hanno ricevuto, sia in campo linguistico che umano. La sua capacità di stimolare curiosità, di incoraggiare il pensiero critico e di trasmettere un amore per la cultura e le lingue straniere ha lasciato una traccia profonda nelle loro vite. Anche coloro che non hanno proseguito gli studi in ambito linguistico hanno mantenuto un amore per le lingue straniere, e la curiosità verso il mondo che ha infuso in loro. Molti riconoscono che il suo approccio ha avuto un impatto significativo sulla loro formazione, e spesso esprimono gratitudine per l’influenza che Cassata ha avuto nel guidarli verso la modernità, verso un’educazione più aperta e internazionale.
Dal punto di vista personale, Silvio Cassata è ricordato per la sua passione contagiosa per la cultura francese, che non si limitava al semplice insegnamento della lingua, ma abbracciava anche la letteratura, l’arte, la filosofia. Le sue conversazioni con gli studenti erano spesso arricchite da aneddoti su autori francesi, su opere che aveva letto o visto, su esperienze personali in Francia. La sua conoscenza enciclopedica non si fermava alla lingua, ma spaziava in tutti gli aspetti della cultura francese, che aveva fatto suoi e che trasmetteva con entusiasmo. La sua capacità di trasmettere questa passione ai suoi studenti, non solo in aula, ma anche in momenti informali, faceva di lui un insegnante che non si limitava a fornire nozioni, ma che si faceva guida e compagno di viaggio verso una comprensione più profonda del mondo.
In conclusione, Silvio Cassata è stato un educatore che ha saputo coniugare tradizione e innovazione. La sua eredità non è solo quella di un insegnante che ha trasmesso conoscenze linguistiche, ma quella di un maestro che ha saputo formare menti curiose, critiche e appassionate di cultura. La sua influenza va oltre le sue lezioni di francese, si riflette nel modo in cui i suoi ex studenti guardano al mondo, nella loro apertura alle altre culture e nel rispetto per le diversità. Cassata, con il suo insegnamento, ha contribuito a plasmare una generazione di persone capaci di affrontare le sfide del mondo moderno con curiosità e rispetto. La sua figura, purtroppo poco conosciuta al di fuori di Cefalù, rimane un esempio di come l’insegnamento possa andare oltre le convenzioni e trasformare veramente la vita di chi lo riceve.